giovedì 10 dicembre 2020

Guerra delle Falkland/Malvinas: il raid SOF a Pebble Island (14 Maggio 1982)

Leonello Oliveri
   

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Small Teams, Large Effects: le Special Operations Forces (SOF) e  il “Pebble Island Raid

 

            Nelle mie ricerche in internet mi sono imbattuto in un documento del Naval War College  di Newport, Rhode Island, US.

del 2009 dall’intrigante titolo: Small Teams, Large Effects: le Special Operations Forces (SOF)” che possiamo tradurre un po’ liberamente come “ Grandi effetti raggiunti da piccole squadre, le Forze per Speciali Operazioni”.

 Il documento conteneva un elenco di operazioni militari in cui piccole formazioni hanno ottenuto grandi risultati. Fra le tante (molte note),  una non la conoscevo: il Raid delle truppe speciali inglesi  durante la guerra delle Falklands/Malvinas del 1982 nella piccola isola (e aeroporto ) di Pebble Islands/(  Borbon per gli Argentini). 

Incuriosito ho cercato informazioni e ne è scaturita questa veloce ricerca .

giovedì 26 novembre 2020

Una foto, un aereo, una storia

 

Leonello Oliveri 

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In Costruzione

 

Questa foto, abbastanza famosa, mi ha sempre

B 24 s. n. 44-50838 da
 https://www.americanairmuseum.com/aircraft/15076
colpito per la sua drammaticità, immaginando i terribili, drammatici secondi vissuti dagli uomini intrappolati al suo interno  mentre l’aereo precipitava.


Ho voluto saperne di più, ed ecco la sua storia
.

mercoledì 30 settembre 2020

La grande battaglia dell’ U 615

 


Un vecchio U boot, un capitano coraggioso e un giovanissimo equipaggio tennero testa per otto giorni a sette aerei americani. 

Leonello Oliveri

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Il  12 giugno 1943 tre u boot (l’U 257, l’U 600, l’U 615) lasciano il porto francese di La Palice diretti nel lontanissimo Mare dei Caraibi, luogo dove gli alleati convogliavano le petroliere che, via New York op Halifax, si dirigevano verso l’Inghilterra.

Dalla torretta semisommersa dell'U 615 
si combatte ancora (da
https://tmp133418770wordpresscom.wordpress.com/tag/u-615/

 Erano tre dei 52 U boot  inviati nella zona nella speranza di rallentare il traffico mercantile alleato. Di questi ben  33 (il 64%) non faranno più ritorno, vittime dello strapotere numerico e tecnologico dell’aviazione alleata.

Per cercare di contrastarla agli U boot era stato ordinato di rimanere in superficie, se attaccati da un aereo, e cercare di abbatterlo contando su una contraerea potenziata con sei mitragliatrici e due cannoni da 20 mm ([1]). Ciò poteva andar bene se l’attaccante fosse stato uno solo, ma  se avesse chiamato rinforzi e iniziato un attacco coordinato, le speranze erano nulle.

 

martedì 19 maggio 2020

"Collisione di vite": quando il passato può distruggere il presente



            Leonello Oliveri

All’inizio di marzo ’45 le truppe US stavano combattendo una durissima battaglia   per superare il Reno ed entrare profondamente in Germania. Il 6 marzo riuscirono a penetrare nella parte occidentale di una delle sue più grandi città, Colonia (Koln).
Primi (vani) soccorsi a  Katherine:
 statisticamente sono "danni collaterali",
 nella realtà una giovane vita spezzata
(dal video citato più avanti)
La città, vero gioiello di arte e architettura, era ormai ridotta ad un cumulo di rovine. 261 bombardamenti aerei avevano distrutto il  90% del centro cittadino: tra il 16 giugno  il 9 luglio ’44 una serie di incursioni aeree avevano causato la morte di oltre 4000 persone  distruggendo un incommensurabile patrimonio storico: il solo duomo, risalente al 1248,  fu colpito 14 volte. 

venerdì 10 aprile 2020

OPERAZIONE KARNIVAL (Aquisgrana 25 marzo ’45)


Leonello Oliveri


Marzo del ’45: Ilse Hirsch era una bella ragazza di 23 anni. 
Ilse Hirsc
Originaria di Hamm (Renania/Vestfalia), nata il 21 maggio 1922,  uno degli anni più bui della Germania, quando un francobollo costava fino a 500 milioni di marchi, aveva passato tutta la sua infanzia e giovinezza nel periodo che vide la nascita e l’affermarsi del NSDAP -Partito Nazional Socialista Dei Lavoratori- ( più noto come Partito Nazista). 

domenica 9 febbraio 2020

Lettere dalla Russia

Leonello Oliveri



 Nel febbraio del ’42 Candido ricevette come tanti altri la "Cartolina rosa": chiamato alle armi, Alpini.
Aveva 20 anni, veniva dal bellunese. Famiglia di contadini, di quella campagna fatta di pochi prati su pendii scoscesi. Tanta fatica e poco frutto. Un fratello e due sorelle; l’unica risorsa: l’emigrazione stagionale del padre in Francia. Ma con le Sanzioni il confine si chiuse: restò l’emigrazione interna, verso la Liguria, dove si stavano aprendo nuove industrie. Ma con la guerra anche questa possibilità svanì e per mantenere la famiglia il padre emigrò, questa volta in Germania, affamata di operai.
Restò la madre con quattro figli.

martedì 14 gennaio 2020

L’OSS (Office of Strategic Services), il Plan IVY, la Missione Marceglia e la mancata difesa di Trieste




Leonello Oliveri
In costruzione


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L’8 gennaio del ’45 lo Stato Maggiore della Regia Marina, Ufficio Informazioni iniziò ad organizzare una speciale missione nell’Italia Settentrionale per avvicinare le principali personalità del campo industriale-politico-militare ed impartire loro opportune disposizioni per la futura attività da svolgere” in previsione della fine della guerra e per sventare eventuali tentativi di distruzione delle infrastrutture industriali da parte dei tedeschi in ritirata. La Marina avrebbe fornito “i punti d’appoggio necessari e la persona adatta” che al termine della missione (durata prevista due mesi) avrebbe fatto ritorno o attraversando le linee o attraverso la frontiera svizzera.