domenica 9 febbraio 2020

Lettere dalla Russia

Leonello Oliveri



 Nel febbraio del ’42 Candido ricevette come tanti altri la "Cartolina rosa": chiamato alle armi, Alpini.
Aveva 20 anni, veniva dal bellunese. Famiglia di contadini, di quella campagna fatta di pochi prati su pendii scoscesi. Tanta fatica e poco frutto. Un fratello e due sorelle; l’unica risorsa: l’emigrazione stagionale del padre in Francia. Ma con le Sanzioni il confine si chiuse: restò l’emigrazione interna, verso la Liguria, dove si stavano aprendo nuove industrie. Ma con la guerra anche questa possibilità svanì e per mantenere la famiglia il padre emigrò, questa volta in Germania, affamata di operai.
Restò la madre con quattro figli.
Poi la prima cartolina rosa per il più grande: in Marina, sulla Roma: fu fortunato, uno dei pochi sopravvissuti all' affondamento: tornerà a casa nel ’46 (ne riparleremo)
Poi anche Candido partì.
La sua breve vita è fissata dalle lettere che inviò a casa. Eccone, conservandone la forma originaria, qualche riga:

Dalle lettere
 Arruolato intorno all’08/02/1942 ( 20 anni!) a Savona
11/02/42 a Ceva (Cn.) nella squadra  mortai –portaordini sciatore
25/03/42 Ceva ( “mi avete detto che mio babbo lavora ma che fa poche giornate”)
02/04/42 a Savigliano all’ospedale per scabbia (queste le condizioni igieniche dei nostri soldati: in neppure due mesi la scabbia)
04/03/42 a Ceva

08/04/42 a Garessio (“il babbo è andato in Germania, la mamma è molto disperata”) (come detto fu un’emigrazione volontaria, anche se “obbligata” se si voleva dar da mangiare alla famiglia. Dalla Germania il padre tornerà malato e morirà nel ‘43
11/04/42 Ceva
07/05/42 Garessio
15/05/42 Garessio
18/05/42 Garessio a fare il campo: “aspettiamo per essere destinati”
20/05/42 è arrivato a Ceva questa sera  “domattina partiamo per Cuneo: ci sarà la rivista del Re”) (magari sarebbero state più utili meno parate e più cibo, vestiti, armi)
01/06/42 va Viola (Cn.) per fare i tiri
08/06/42 Ceva: “ho fatto buon viaggio e ripreso servizio”)
 21/06/42 è andato a casa
22/06/42:  a Peveragno a fare i tiri e poi spera di andare in licenza.
01/07/42 è sul monte Bisalta, tra Cuneo e Mondovì, oltre 1000 metri solo alberi e roccie
18/07/42 ritorno dalla licenza, (ultima!) forse iniziata dopo il 10 luglio
19/07/42 “la nostra partenza a quanto dicono sembra che ritardi ancora qualche giorno”
 30/07/42 da Ceva inizia il viaggio: destinazione Russia
30/07 Piacenza
---Voghera
--Gorizia Monte Santo: “viaggio abbastanza buono, da mangiare ne danno a volontà” (a differenza che a Garessio dove faceva la fame) ora proseghiamo in territorio tedesco”
01/08 “sono arrivato in Germania –ottimo viaggio”
01/08 breve sosta in un paese della Germania
04/08 breve fermata
05/08/ “dopo cinque giorni sono arrivato in territorio russo”
08/08 “approfitto di una breve fermata”
15/08/42 Qui cara mamma sono posti abbastanza belli, la gente non è cativa però c’è l’acqua  che è grama e non se ne trova
16/08/42 La gente non è cativa (è la seconda volta che fa questa osservazione, e non sarà l’ultima) non si può farsi capire perché parlano con una lingua che non si può capire. Se vedessi mamma che estensione di campagna da coltivare
24/08/42 vedessi mamma che posti, tutte le capanne fatte di paglia o di letame, tutte bruciate o bombardate, tutto in aria, ferovie non se ne parla, qui non si vede che rovine e profughi che ritornano alle loro abitazioni. A vedere questa gente mi viene in mente quello che mi raccontavate voi (la sua famiglia  era originaria del bellunese, nel ’17 aveva vissuto Caporetto e l’invasione Austro-ungarica. E ai genitori dava del Voi!)
03/09 “ finora siamo ancora in marcia e di nuovo non c’è niente”
06/09 “ finora mi trovo sempre in marcia e temo che  ne avrò ancora per qualche giorno”
09/09/42 “ non sono ancora a contatto col nemico. Fin’ora il mio lavoro non è che marciare sono più che 20 giorni che marcio a piedi sempre in una immensa pianura : con questo esercito che marciava a piedi (con scarponi che facevano acqua e procuravano piaghe mentre i vibram restavano nei depositi) volevamo vincere la Russia
29/09/42  “sono rimasto molto male sentendo che da qualche settimana non avete più mie notizie me la passo abbastanza bene ora siamo in riposo da due giorni, nel bilietto vi ho detto che andavamo a dare il cambio alla Ravenna tuttaun tratto hanno cambiato ordine cosi abbiamo cambiato destinazione”: in molte lettere è evidente la preoccupazione di tranquillizzare la mamma lontana
26/09/42 “ora mi trovo molto occupato nel fare il rifugio per quest’inverno e anche per essere riparato da qualche pallottola furba. Qui cara mamma mi trovo alla xzxx<<<x<x ( cancellato dalla censura militare: come se i russi non li vedessero…) un posto molto bello con un rifugio dalla profondità di 6 metri con le brande la stufa e una buona provvista di patate (il cibo dovevano cercarselo nei campi!)  e per di più ciò l’occasione di divertirmi a sparare qualche colpo di là dal fiume Don
 29/09/42 “ora mi trovo in riva al Don non si sta male qui si siamo fatti un rifuggio che è 4 metri sotto terra con una provista di patate e una apposita stufa per riscaldarsi
29/09/42 “mi trovo molto bene non mi sembra di essere nemmeno a fronte. Qui si siamo fatti un rifuggio che sembra una stanza con la stuffa le brande un tavolino sedie ecc”. E’ commovente questa preoccupazione di far star tranquilla la mamma!
Un rifugio della Cuneense su settore del Don
02/10/42: “qui cara mamma della fame non ne facciamo siamo vicini ad un paese abbandonato e c’è tutto il raccolto da ritirare così noi se lo ritiriamo e si facciamo la provvista per quest inverno, il posto ce labbiamo da mettere. fin ora tanta provista non ne abiamo ma 3 q. di patata c’è labiamo tutti i giorni ne faciamo quocere una quindicina di chili (..() benché sia al fronte non mi manca nemmeno il letto per dormire ci abbiamo un rifuggio che è una meraviglia tutto mobiliato con la migliore mobiglia de russi (..) tutte le sere al chiaro della luna sono sulla riva del Don a spechia e di tanto in tanto sparare qualche colpo e durante la giornata lavoro per sistemarsi sempre più il rifugio e ingrandire la provista di patate”
ottobre ’42. :“invece di andare a dare il cambio alla divisione Ravenna abbiamo dato il cambio ad un reparto tedesco (..) sono contento che il babbo scrive che presto ritornerà”;
 11/10/42: “credetemi mamma che non sono mai stato così bene, sono perfino ingrassato se tu mamma vedessi che squadra che siamo ben organizzati sembra davvero una famiglia si mangia tutti assieme vicino al tavolo abbiamo un sergente maggiore che ci comanda lui pure mangia assieme e fa da capofamiglia”(questo sergente “capofamiglia”  mi ricorda la figura del Sergente nella neve di M. R. Stern: questi erano gli Alpini)
18/10/42: “ mi spedirete tutto quello che ho bisogno che sarebbe maglia sigarette carta e busta in quantita una pena stilografica con il suo ocorente e se volete spedire le calze qualche scattola di fiammiferi e se si potrà se volete metere qualche cosa da mangiare o qualche botilino di liquore vien buono per quest’inverno ci farebe bisogno anche un po di sale per far quocere le patate e fare la polenta”: povera Italia, voleva fare la guerra alle plutocrazie di tutto il mondo  e non dava neppure il sale ai suoi soldati!
25/10/42: “ non vi sagrinate se non hanno ricevuto i pacchi e non pensate che io abbia freddo perché finora io vado sempre con la canotiera e senza giacca dunque se avessi freddo quella maglia che  cio mela meterei e poi cio il fasetto maglia della naia un'altra malietta che mi è stata data dal pacco dono un capotto la mantelina cosa vi sembra? Non sono ben equipagiato?
 9/11/42: “mamma io mi trovo sempre benone, mangio come un signore monto di guardia un ora e mezza ogni due notti. Più di così non si può pretendere, non vi pare?
 9/11/42: “mi trovo sempre nel medesimo posto andato un po più indietro di circa un chilometro che è stato un movimento che mi ha dato ancora il lavoro per 15 giorni ma ora siamo quasi sistemati cè più che qualche briciola. Vi devo dire mamma che il giorno dei santi ho passato lavorando ma abbiamo fatto un alto alla sera che era commovente che io mi sembrava di essere a casa tutta la scuadra unita si siamo messi in giro al tavolo inginocchiati e abbiamo recitato il S. Rosario di 15 poste non potete immaginare che consolazione con che devozione si pregava". Poveri ragazzi, altro che invasori.. Criminali quelli che li mandarono!
S.Messa in linea (da G.Bedeschi, Nikolajewka:c'ero anch'io)
 "Dintanto in tanto giravo li occhi in giro al nostro bel rifugio e poi pensavo alla mia casa lontana. Dopo parecchi mesi che non mangiavo più la polenta oggi si siamo fatti la polenta con ragu di carne, patate e fagioli un pranzetto che parlava. Ora che facciamo il mangiare per scuadra ci facciamo dei minestroni e paste sciute di signori";
11/1/42: "dalla vostra lettera intesi che non si può più spedire foli e buste nelle lettere questo per me è un grosso guaio perché mi trovo senza";
25/11/42:” Vi devo dire che ieri ho infine ricevuto il pacco che contiene la seguente roba. Una malia di lana una canotiera un paio di calze e guanti una penna stelografica con tutto il suo occorente 7 pacchetti di zigarette 3 di fiammiferi la nafstelina e fogli e buste. Vi devo dire che ora che mi è arrivato i fogli e buste coi francobolli li devo spedire le lettere per via normale  così i vostri francobolli li tengo per riserva (..) io mi trovo sempre benone sempre allegro alla sera piantiamo canti nel nostro rifuggi che rompono le pietre": neppure più la posta aerea…
 23?/11/42: “qui cara mamma ha già nevicato ne è venuta 10 cm. ma  non fa tanto freddo tanto è vero che io sono ancora vestito d’estate.  (a novembre, in Russia!!!) : (..) qui io non faccio che fare qualche viaggio di legna o d’acqua e niente altro che montare di guardia ogni due notti il resto dormo 12 o 13 ore al giorno. Dunque vedete che non mi strapasso più nel lavorare o nelle marcie quando non dormo sono sempre attaccato alla stuffa o puramente giocare a dama. Questa è la mia vita";
09/12/42 "Da laltra lettera ho inteso che avete ricevuto un altro vaglia. Ora ce né un altro inviaggio di L. 341 che sarebbe del mese di ottobre" (il povero alpino cercava di aiutare la sua famiglia di poveri contadini: la madre con due figlie, il padre in Germania, un altro fratello imbarcato  (sulla Roma!!..)
10/12/42. “ non vi sagrinate per me(..) vi dico di nuovo e ve lo ripetto non pensate a niente e soprattutto a me che io non sono mai stato così bene non faccio niente per tutto il giorno che riscaldarmi vicino alla stuffa a lavarmi in sostanza a tenermi pulito. Vi dico la verità che non credevo mai di trovarmi così bene (..) Al momento termino augurandovi buone feste";
17/12/42 Ultima lettera scritta: “Intesi che avete ricevuto un altro vaglia di L. 341: perciò mamma non fa bisogno che li mettete alla posta (per me) se avette bisogno adoperatili anzi ora che è arrivato babbo se avete bisogno di qualche cosa da comperare spendeteli pure e cercate di ristabilire e rinforzatelo, chissà quanto avrà sofferto."

Le ultime lettere (dai timbri sulle buste) arrivarono a casa il 17 gennaio ‘43 , dopo il 20 gennaio e il 7 febbraio. Lui era morto il 19 gennaio 1943 presso Popowka, imbracciando senza odio un fucile e pensando alla casa lontana.
Per anni la madre ha messo a tavola un piatto in più attendendo il suo ritorno…
Le tolsero un figlio, le diedero un pezzo d’argento.



CORRENT CANDIDO nato il  19 giugno 1922   a  Sovramonte (Bl) , alpino della divisione alpina Cuneense, 1 rgt., Btg. Ceva,  101 compagnia Armi di Accompagnamento disperso (morto  in Russia, zona di Popowka, nei pressi del Kolkhoz di Nowo Postojalowka il 19 gennaio 1943), medaglia d’argento al valor militare alla memoria
Motivazione:
“Porta ordini di plotone da 81 riusciva con prezzo di pericolo in duri combattimenti contro forze nemiche dotate di mezzi corazzati a mantenere il collegamento tra i plotoni. Ferito ad un braccio rifiutava di abbandonare il suo posto di combattimento. In un ultimo tentativo di ristabilire il collegamento con un plotone laterale veniva colpito a morta da una raffica di arma automatica. Chiaro esempio di dedizione al dovere e di spirito di sacrificio. Zona di Popowka (Russia) 19 gennaio 1943.


Il combattimento in cui è caduto, (zona di Popowka, nei pressi del Kolkhoz di  Nowo Postojalowka) è descritto dal suo comandante,  G. B. Orlando, sottotenente del plotone mortai da 81 della 101 Comp, A.A. del Btg. Ceva  in G. Bedeschi, Nikolajewka: c’ero anch’io pp. 291-2. Ecco il momento della morte: Il comando compagnia manda ad intervalli staffette- sciatori per mantenere il collegamento. Esse cadono colpite prima di arrivare fino a noi o mentre tentano di risalire il corto pendio per fare ritorno al comando compagnia (..) Così il Battaglione Ceva del 1° Rgt., che per quattro mesi ininterrotti non aveva ceduto un palmo di terreno affidatogli sulla riva destra del Don, sul Kolkhoz Nowo Postojalowka sacrificava la maggior parte  dei suoi effettivi nell’assolvimento dell’arduo compito di avanguardia della Divisione Cuneense”.
Alcuni anni fa’ incontrai personalmente l'allora sottotenente Orlando, che mi raccontò l’episodio in cui  era caduto Candido, e la raffica russa partita da un pagliaio che lo uccise.
Fu probabilmente lui che avviò la pratica per la medaglia d’argento alla memoria.
La Medaglia: hanno strappato un figlio a sua madre e le hanno dato un pezzo di metallo





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Il combattimento di Nowo Postojalowka  (19-20 gennaio)  è descritto qui http://www.stpauls.it/ga03/0302ga/0302ga03.htm
e anche qui: F. La Guidara, Ritorniamo sul Don, ediz. Internazionali, pp, 260-267

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Itinerario della ritirata. Cerchiata la zona della morte dell'alpino Candido

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I luoghi oggi (da Google Earth)

Dall'Italia a Popowka
Le tappe della Ritirata delle Divisioni alpine








Nicolaevka oggi: qui la Tridentina ruppe lo schieramento russo
uscendo dalla sacca

Alla fine degli anni ’80, dopo la caduta dell'Unione Sovietica, i resti dell’alpino C. C., assieme a quelli di suoi commilitoni, furono traslati in Italia nel sacrario di Cargnacco: finalmente tornava a casa.
Il sacrario di Cargnacco


Cargnacco- Cripta
Leonello Oliveri
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