mercoledì 20 dicembre 2023

Nemesis at Potsdam: "Pulizia etnica" in Germania dopo la II Guerra Mondiale

 Leonello Oliveri

Sto leggendo un libro sulla II G. M., o meglio, su alcuni “effetti collaterali” della II G. M.: Nemesis at Potsdam. The Anglo-Americans and the Expulsion of the Germans Background, Execution, Consequences, di Alfred M. De Zayas, ed. Routledge , London 1977.
(Nemesi a Potsdam. Gli angloamericani e l'espulsione dei tedeschi: Contesto, esecuzione, conseguenze)

 Il libro racconta, con slancio  partecipato, un periodo non molto noto della storia tedesca, quella che l'autore definisce la Nemesis "which followed upon Adolf Hider's genocidal imperialism" , cioè la "punizione" che colpì il popolo tedesco chiamato a scontare, dopo la guerra, tutte le colpe del nazismo, i campi di concentramento e di sterminio, il lavoro coatto, le deportazioni e le esecuzioni di massa, i  crimini di guerra. 

E la "punizione" fu anche l’espulsione dai territori che occupavano da secoli e che furono sottratti alla Germania dopo la I G M: forse 15 milioni di persone dovettero abbandonare Prussia Orientale, Pomerania, Brandeburgo, Slesia Danzica, Memel (Lituania) e decine di altri piccoli insediamenti in tutta l’Europa orientale. Impossibile stabilire quanti morirono di freddo, fame, stenti, mitragliamenti e deportazioni durante o in seguito alle caotiche fasi di quella che potremmo definire una "pulizia etnica" protrattasi fino al 1949.

sabato 25 novembre 2023

Guai ai vinti! La “guerra dopo la guerra” degli Alleati in Germania (1945-’47)

 



Un drammatico libro sulle condizioni della popolazione tedesca nell’ immediato dopoguerra 

Leonello Oliveri
Sto leggendo un libro pubblicato negli USA nel 1947. Racconta, con molta partecipazione dell’autore, la disastrosa situazione determinata in Germania dalle politiche alleate dopo la guerra.
Il titolo è abbastanza “faticoso”: Gruesome Harvest. The Costly Attempt To Exterminate The People of Germany, che potremmo tradurre come “Raccolto raccapricciante: il costoso (per i tedeschi...) tentativo di sterminare il popolo tedesco”. Una edizione successiva apparve col sottotitolo più chiaro, The Allies Postwar War Against the German People, La “guerra dopo la guerra” degli Alleati sul popolo tedesco.
L’autore fu un insegnante universitario statunitense, Ralph Franklin Feeling. Il libro, (pubblicato a Chicago dall' Institute of American Economics)  apparve negli USA subito dopo la guerra, nel ’47: in Italia arrivò nel 2015,  pubblicato da Italia Storica col titolo “Un raccolto di sangue. I crimini alleati e sovietici contro il popolo tedesco", 1945-1947”.

Tratta quindi  di cosa successe in Germania, e ai tedeschi, nei due anni successivi alla guerra: appunto, una “guerra dopo la guerra” sulla popolazione tedesca, che, in un' ottica anche di vendetta e punizione,  fu considerata collettivamente colpevole  dei crimini del nazismo. 

sabato 29 aprile 2023

Il "Crepuscolo degli dei": l’ultima battaglia della 11a Panzergrenadier Nordland

  


Leonello Oliveri
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Fra i molti libri che trattano la II GM, mi hanno particolarmente interessato quelli che descrivono i suoi ultimi mesi, ed in particolare gli strenui combattimenti sui confini orientali

e la disperata resistenza delle truppe tedesche, ma non solo, fra le rovine di Berlino: la “battaglia di Berlino”, quindi
.
Ingenere, però, hanno però una caratteristica: sono stati scritti o da autori non tedeschi (spesso dai vincitori) o, se tedeschi, da ufficiali, testimoni importanti si, ma lontani dall'esperienza dei soldatini in trincea. Mancavano cioè proprio le testimonianze di quei soldati che hanno combattuto fino all’ultimo in quell’inferno che era Berlino nell’aprile del 1945.
Il libro di cui voglio parlare è invece una testimonianza di chi ha materialmente combattuto fino all’ultimo giorno, una testimonianza importante, sia per l’autore che per il protagonista. Si tratta, nella versione inglese (non ne ho trovato traduzioni in italiano). di Twilight of the Gods: A Swedish Waffen SS Volunteer's Experiences. (Il Crepuscolo degli dei: l’esperienza di un volontario svedese). L’autore è Erik Gosta Thorolf  Hillblad.
Precisazione di questi tempi opportuna: questo post non vuole essere un’esaltazione della guerra o una celebrazione di un’ideologia su cui la storia ha già espresso il suo giudizio, ma solo un invito a non dimenticare cos'è la guerra

sabato 11 marzo 2023

Bugie di guerra 1915-’18: quando gli "Unni mangiavano i bambini”

 

 

Leonello Oliveri


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“ Quando viene dichiarata la guerra, la verità è la prima vittima"

 Le guerre non si fanno solo con le armi, contro i soldati o i civili nelle città, ma anche con le bugie: non è facile, infatti, convincere persone normali a odiare, a uccidere e a farsi uccidere.

Ecco allora le “bugie di guerra”. Ora si chiamano Fake.

Nel 1926 un politico inglese, lord Arthur Augustus William Harry Ponsonby, primo barone di Shulbrede (16 febbraio 1871 - 23 marzo 1946), figlio di Sir Henry Ponsonby, segretario privato della regina Vittoria, scrisse un libro coraggioso, Falsehood in war-time: propaganda lies of the first world war (Falsità in tempo di guerra: bugie propagandistiche della prima guerra mondiale). Libro coraggioso, perché le “bugie” smascherate erano quelle diffuse dai vincitori per fomentare l’odio contro gli “unni”, i tedeschi.
Lui le raccoglie, le commenta, spesso le smaschera, le spiega: “le autorità di ogni paese fanno, e anzi devono, ricorrere a questa pratica per, in primo luogo, giustificarsi dipingendo il nemico come un criminale puro; e in secondo luogo, per infiammare la passione popolare abbastanza da assicurarsi reclute per la continuazione della lotta”.

Al di là del “mito" dell'unica responsabilità della Germania   nello scoppio della I G.M. “ (“mito” ripetuto anche per la II, e magari per la III) ecco alcune delle fake discusse da Harry Ponsonby:

domenica 26 febbraio 2023

Il Generale Patton, vincitore in guerra, "sconfitto" dalla pace

 

Leonello Oliveri
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George Patton (11 novembre 1885 - 21 dicembre 1945) fu un famoso generale USA. Le sue gesta durante la II Guerra Mondiale in Africa, Sicilia, Francia e Germania sono troppo famose per essere qui ricordate. E ugualmente alcuni “infortuni”
( o peggio) dovuti in qualche modo al suo carattere, dai due soldati insultati e schiaffeggiati, alle decine di militari italiani e tedeschi (50-70) uccisi (dopo essersi arresi) in Sicilia, a Biscari il 19 luglio '43 dai suoi soldati che “avevano apparentemente preso le istruzioni di Patton di uccidere troppo alla lettera" (1).
Qui parleremo invece degli ultimi mesi di Patton, dal 9 maggio del ’45, quando la guerra, la sua grande avventura, finì, al 21 dicembre dello stesso anno, quando Patton morì in seguito ad un assurdo (e per alcuni misterioso) incidente stradale occorsogli in Germania una ventina di giorni prima.

martedì 31 gennaio 2023

Frasi interessanti sulla seconda Guerra Mondiale (e sulla terza?)



Leonello Oliveri
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Giusto per essere ottimisti...
Scartabellando qua e là fra i libri capita ogni tanto
di trovare frasi “illuminanti” che possono spiegare certe situazioni meglio di decine di pagine. Me ne sono rimaste impresse alcune che mi permetto di offrirvi in questo piccolo post molto off topic.
Pur con tutti i limiti derivanti dall’estrapolare una singola frase da un contesto, mi sembrano comunque non prive di una certa attualità, e in grado di meglio spiegare certe situazioni passate (e possibili future?).

lunedì 2 gennaio 2023

l’Italia? Un pesante fardello, nelle ultime “Conversazioni private “ di Hitler

 



Leonello Oliveri
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Nei primi anni ‘50 fu pubblicato, in Francia, Inghilterra, Italia, un libro intitolato Die Bormann Vermerke ( in Italia nel ’54 dalla Richter col titolo Hitler. Conversazioni segrete ordinate ed annotate da M. Bormann ).Il documento raccoglieva le conversazioni “informali” tenute da H.  a tavola durante i pasti nella Wolfsschanze (“ tana del lupo” ), presso Rastenburg, nella Prussia orientale, e  nel rifugio chiamato Werwolf  (  “lupo mannaro” ), presso Wyniza, in Ucraina: