sabato 11 marzo 2023

Bugie di guerra 1915-’18: quando gli "Unni mangiavano i bambini”

 

 

Leonello Oliveri


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“ Quando viene dichiarata la guerra, la verità è la prima vittima"

 Le guerre non si fanno solo con le armi, contro i soldati o i civili nelle città, ma anche con le bugie: non è facile, infatti, convincere persone normali a odiare, a uccidere e a farsi uccidere.

Ecco allora le “bugie di guerra”. Ora si chiamano Fake.

Nel 1926 un politico inglese, lord Arthur Augustus William Harry Ponsonby, primo barone di Shulbrede (16 febbraio 1871 - 23 marzo 1946), figlio di Sir Henry Ponsonby, segretario privato della regina Vittoria, scrisse un libro coraggioso, Falsehood in war-time: propaganda lies of the first world war (Falsità in tempo di guerra: bugie propagandistiche della prima guerra mondiale). Libro coraggioso, perché le “bugie” smascherate erano quelle diffuse dai vincitori per fomentare l’odio contro gli “unni”, i tedeschi.
Lui le raccoglie, le commenta, spesso le smaschera, le spiega: “le autorità di ogni paese fanno, e anzi devono, ricorrere a questa pratica per, in primo luogo, giustificarsi dipingendo il nemico come un criminale puro; e in secondo luogo, per infiammare la passione popolare abbastanza da assicurarsi reclute per la continuazione della lotta”.

Al di là del “mito" dell'unica responsabilità della Germania   nello scoppio della I G.M. “ (“mito” ripetuto anche per la II, e magari per la III) ecco alcune delle fake discusse da Harry Ponsonby: