martedì 28 dicembre 2021

Albania-Africa- Roma 1941-43 : Impressioni di un corrispondente di guerra tedesco …


Leonello Oliveri
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Sto leggendo una raccolta di quindicinali pubblicati dall’ Oberkommando der Wermacht

durante la guerra (Die Wehrmacht : Herausgegeben vom Oberkommando der
Wehrmacht". E’ materiale estremamente interessante non solo per la notevole quantità di foto, ma anche perché tutto sommato non risente molto della propaganda nazista. Molti articoli, alcuni pregevoli, sono di corrispondenti di guerra.
In particolare trovo interessante una serie di pezzi pubblicati fra il novembre ’43 e il gennaio ’44, (ovvero dopo il “Verrat Badoglios”, il tradimento di Badoglio, dell’8 settembre) sulla base di materiali raccolti sul campo” fra primavera del ’41 e quella del ‘42,

lunedì 20 dicembre 2021

Germany Must Perish. La Germania deve perire: quell’autore USA che voleva .. sterilizzare tutti i tedeschi


Un libro che spinse i tedeschi a non arrendersi fino alla fine



Leonello Oliveri
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(post in costruzione)

           Fra i libri che riguardano la II G.M. sono particolarmente

interessato a quelli che trattano  la guerra in Germania, nello specifico le sue ultime fasi, diciamo dal dicembre ’44 alla fine: in particolare la “battaglia di Berlino”.

Di questa fase mi ha particolarmente colpito la tenacia, il valore disperato con cui  le ormai esaurite truppe tedesche ( e volontari francesi/ svedesi/ norvegesi) cercarono di tenere il fronte orientale, ormai in territorio tedesco o ex tedesco (Pomerania, Prussia orientale) e la capitale stessa. Difesa  disperata contro ogni logica: ormai sapevano  benissimo come la guerra sarebbe andata a finire.

In un primo tempo avevo attribuito questa “ostinazione” contro ogni logica militare, durata anche oltre il suicidio di H., a fanatismo ideologico.

Poi, anche sulla base della lettura di diversi libri, non di storici professionisti, ma di soldati sopravvissuti a quel macello (uno fra tutti: Twilight of the Gods: A Swedish Waffen-SS Volunteer's Experiences with the 11th SS Panzergrenadier Division Nordland, Eastern Front 1944-45, di Thorolf Hillblad, ho capito che doveva esserci anche qualcosa d’altro: non solo amore di patria e/o fanatismo ideologico, ma anche disperazione: sapevano  cosa era stato proposto per i tedeschi in caso di sconfitta: dissoluzione della germania e la sterilizzazione di massa.

Lo sapevano per averlo letto in un libro di un autore statunitense.

sabato 30 ottobre 2021

La guerra è un racket: un libro (e un generale) dimenticati

 

Leonello Oliveri
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Ho trascorso trentatré anni e quattro mesi in servizio militare 

La politica del "grosso bastone" del presidente
 statunitense Theodore Roosevelt in una vignetta
di William Allen Rogers del 1904
che trae ispirazione da un episodio de I viaggi di Gulliver

attivo come membro della forza militare più agile di questo paese, il Corpo dei Marines. Ho prestato servizio in tutti i gradi, dal sottotenente al maggior generale. E durante quel periodo, ho passato la maggior parte del mio tempo ad essere un uomo muscoloso di alta classe (high class muscle-man) per il Big Business, per Wall Street e per i banchieri. In breve, ero un “racketeer”, un gangster per il capitalismo.

Sospettavo di essere solo parte di un racket in quel momento. Adesso ne sono sicuro. Come tutti i membri della professione militare, non ho mai pensato a me stesso finché non ho lasciato il servizio. Le mie facoltà mentali rimasero in animazione sospesa mentre obbedivo agli ordini dei superiori. Questo è tipico di tutti i militari.

martedì 12 ottobre 2021

Demining, un lavoro da brivido per nervi saldi. Il caso delle Falkland/Malvinas

 



Leonello Oliveri
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Dal 2 aprile al 14 giugno 1982 si combatté, nelle acque, nei cieli e sulla terra delle lontane isole Falkland/Malvinas, una guerra breve ma ad alta intensità, conclusasi come tutti sappiamo.
La morte in agguato
(da https://www.safelaneglobal.com/en/case_
studies/landmine-free-falkland-islands/
)



La guerra cagionò la perdita di 649 argentini (di cui 323 nel controverso affondamento, (ad opera di un sottomarino nucleare inglese) dell’incrociatore Belgrano, che era al di fuori della zona di interdizione di 200 miglia), 255 soldati britannici e 3 civili).
Il 14 giugno le ostilità, e la guerra, terminarono.([1])
Ma restò una pesante eredità: munizioni abbandonate, residuati bellici, bombe a grappolo inglesi inesplose e soprattutto i numerosi campi minati che erano stati posti dagli argentini.
Iniziò così un lungo e pericoloso lavoro di sminamento, durato ben 38 anni, terminato nel 2020.

giovedì 23 settembre 2021

Feinde sind auch Menschen - Anche i nemici sono persone: la storia di un soldato tedesco… che divenne americano


«Dammi la tua spada amico,
la custodirò per te.
Non combattere:
soltanto con amore conquisterai la pace.»
(Trieste, epitaffio di D. De Henriquez)

Leonello Oliveri

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Stanchezza (militare ignoto)

Sto (ri)leggendo un libro che avevo già incrociato diciamo quando ero più giovane, ma che allora avevo abbandonato e non avevo capito, complice anche un titolo (nella versione italiana) a mio avviso fuorviante. Si tratta di “Porgi l’altra guancia”, di R. Pabel, nell’edizione Pocket Longanesi del 1967. Nell’originale tedesco il titolo è Feinde sind auch Menschen (Anche i nemici sono persone), nella traduzione inglese è Enemies are Human, titoli a mio avviso molto più aderenti al testo.

E’ infatti la storia non di un “martire” pronto a farsi cristianamente colpire, ma di un normale soldato tedesco che imbracciava senza odio il fucile e che sapeva vedere l’uomo anche in chi portava una divisa diversa.

E abbandoniamo il solito teorema soldati tedeschi = tutti nazisti = tutti criminali.

sabato 21 agosto 2021

Nobuo Fujita, quel pilota giapponese che bombardò gli States. Una storia di guerra, di onore e di riconciliazione

 



Leonello Oliveri

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            Gli Stati Uniti, per quanto  riguarda le guerre, hanno adottato un

sano (per loro, un  po’ meno per gli altri) principio: quello di farle in casa altrui. E così dopo la Guerra di Secessione (o Guerra Civile) la guerra non ha più toccato il loro sacro suolo patrio.

In realtà non è così: c’è stata una volta (anzi, due) in cui un pilota giapponese è riuscito a bombardare gli States, riportando anche a casa la pelle.

Si chiamava Nobuo Fujita.

 

     

mercoledì 5 maggio 2021

U 615 parte seconda: Summary Justice a Papago Park

 


  

Leonello oliveri


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(Post in Costruzione)

Uno degli aspetti positivi della ricerca in internet e della pubblicazione dei suoi risultati è che essa può sempre venire approfondita e aggiornata in seguito a nuove “scoperte”. 

E’ quanto mi è capitato nella vicenda dell’U 615 allorché, continuando a scavare nella rete, ho trovato nuovi, inattesi e in un certo senso sconvolgenti particolari.

Ne è scaturita una nuova ricerca troppo lunga e diversa per essere accodata alla precedente, ricerca che ha quindi dato origine a questo nuovo post.

martedì 13 aprile 2021

La ritirata di Russia (1812 ) nelle Memorie di Bourgogne, sergente della Guardia di Napoleone

 


Leonello Oliveri
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La storia che presentiamo oggi è sempre
una drammatica storia di guerra, ma di una guerra più antica: parleremo di della disastrosa ritirata, dalla Russia, durante la campagna napoleonica del 1812.
Per riviverla useremo le memorie di un soldato che la visse e sopravvisse, un altrimenti anonimo sergente della Grande Armèe Adrien Jean Baptiste Francois Bourgogne. Di quella vicenda ne fece un libro, che Hitler, Mussolini e i vertici delle nostre forze armate avrebbero dovuto leggere. Ma non lo fecero.

venerdì 5 febbraio 2021

Torna a casa Charlie Brown: una grande storia d'onore e di bontà

 



Salut à toi, o mon ennemi!
Je t’ignorais, Je t’ai connu
Et t’ai trouvè,
Digne d’estime et d’amitiè

(Vieille ballade allemande)


Leonello Oliveri



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« la guerre, c'est le massacre de gens qui ne se connaissent pas, organisé par des gens qui se connaissent mais ne se massacrent pas »  (Clemanceau)

 I 20 dicembre ’43 il comandante di una batteria antiaerea

tedesca nei pressi della costa del mare del Nord, non lontano da Brema, scrutava il cielo: prima erano passati, altissimi, molti bombardieri americani di ritorno da un  bombardamento sulla città: ma erano troppo alti. Ora invece osservava un puntino che si avvicinava ad una quota più bassa, lasciandosi dietro una scia di fumo: evidentemente un bombardiere azzoppato. Quello poteva essere colpito.

Mentre i suoi uomini correvano ai pezzi, nelle lenti del suo binocolo la scena si faceva più chiara. Ma ad un tratto l’ufficiale vide forse qualcosa che non sia spettava: un altro aereo più piccolo volava a fianco del bombardiere. La sorpresa divenne stupore quando lo identificò: un caccia tedesco Me Bf 109 G. Ma cosa ci faceva così vicino al bombardiere B 17, senza sparare?.

Era una situazione strana e inattesa: forse un’esercitazione, forse una missione segreta. Nel dubbio, l'ordine di aprire il fuoco non sarebbe arrivato. Gli aerei si allontanarono.

La realtà era molto diversa.

lunedì 4 gennaio 2021

Quelle del bunker: le segretarie di Hitler ricordano


Leonello Oliveri


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            Penso che molti abbiano visto il film di O. Hirschbliegel Der Untergang (La Caduta- Gli ultimi giorni di Hitler),

Esterno del bunker prima
della distruzione nel '47
che racconta appunto gli ultimi allucinati e allucinanti giorni di H. e del suo entourage  nel Führerbunker sotto la cancelleria, mentre, sopra, Berlino veniva devastata dai combattimenti e  gli ultimi disperati reparti tedeschi (ma anche non pochi volontari francesi, valloni, danesi, scandinavi etc.) ([1]) cercavano di tener lontane le truppe russe.

Nel film un ruolo non trascurabile hanno alcuni personaggi femminili, in particolare le segretarie di H.

Mi sono spesso chiesto che fine abbiano fatto queste giovani donne “dopo”,  quale sia stato il loro destino dopo la caduta, in una città in  preda  anche delle violenze di soldati  occupanti.