giovedì 26 novembre 2020

Una foto, un aereo, una storia

 

Leonello Oliveri 

Proprietà letteraria Riservata
Riproduzione vietata
In Costruzione

 

Questa foto, abbastanza famosa, mi ha sempre

B 24 s. n. 44-50838 da
 https://www.americanairmuseum.com/aircraft/15076
colpito per la sua drammaticità, immaginando i terribili, drammatici secondi vissuti dagli uomini intrappolati al suo interno  mentre l’aereo precipitava.


Ho voluto saperne di più, ed ecco la sua storia
.


L’aereo/ la missione 

L’aereo è il B 24 “ Red Bow”, s.n. 44-50838 appartenente al 734 sq.,  448 Bomber Group, 8° A.F., decollato  il 4 aprile ’45  dalla base inglese di Seething. Faceva parte di una grande ondata di  1431 bombardieri scagliati su una molteplicità di obiettivi per  bombardare in Germania le industrie e soprattutto gli aeroporti da cui  partivano gli ultimi aerei tedeschi, i caccia a reazione Me 262. 

L'aeroporto di Seething
(da httpsen.wikipedia.orgwiki
Seething_Airfield)
Red Bow
faceva parte di un gruppo di B-24 incaricati di bombardare tre aeroporti nel nord della Germania, basi dei Me 262. 
Nello specifico il gruppo cui faceva parte il Red Bow aveva come obiettivo primario il  centro di  Parchim, sede anche di fabbriche di armi. A causa della copertura nuvolosa i 45 aerei della formazione statunitense si diressero invece   su Wesendorf.

Il percorso della missione

Durante la missione però furono attaccati da alcuni ME 262: “They were faster than anything I'd ever seen," wrote Ken Jones, a B-24 pilot with the 389th Bombardment Group, in a story about the April 4 mission called "Paralyzed with Fear” che potremmo tradurre “Erano più veloci di qualsiasi cosa avessi mai visto", ha scritto Ken Jones, un pilota di B-24 con il 389th Bombardment Group, in una storia sulla missione del 4 aprile chiamata "Paralyzed with Fear"([1]).

I velocissimi caccia a reazione tedeschi abbatterono  8 B 24, tra cui

questo che, colpito da un razzo R4M che lo divise letteralmente in due, precipitò nei pressi della città di Ludwigslust, con la morte di 9 dei 10 uomini di equipaggio.

Una facile ricerca in Internet mi ha permesso di ricostruire tutti questi dati, partendo dall’ equipaggio.

Per ogni aereo perso le autorità statunitensi redigevano un MACR (Missing Air Crew Report) con tutt i dati dell’aereo e equipaggio. Quello di questo aereo è il MACR 13730 e si trova qui https://www.thisdayinaviation.com/tag/44-50838/

 

L’equipaggio:

L'equipaggio
(da httpswww.thisdayinaviation.comtag44-50838)


Mains Robert L 1st. lt pilot (pilota)
La Riviere John E 1st. lt copilot (copilota)
Lake Allan L 1st. lt navigator (navigatore)

Alexander George S 2 nd Lt observer /top tur (torretta superiore)
Merkovich Frank S T/Sgt Ing. Flight.Deck (credo possa tradursi torretta a sfera= quella inferiore)
Cupp Jr Charles E T/Sgt radio oper (operatore radio)
Allen Harry J S/Sgt Left Waist (mitragliatirce laterale sinistra)
Daman Charles H Sgt Nose (mitragliatrici di prua)
Villari Anthony C Sgt Right Waist (mitragliatrice di destra)
Van Deventer Stuart D Sgt Tail (postazione di coda).

(v. anche https://www.americanairmuseum.com/aircraft/15076)

Il MACR 13730

Dei dieci uomini, nove risultarono KIA (Killed In Action= uccisi in azione), uno solo (Cupp Charles) riuscirà a salvarsi gettandosi col paracadute dal vano bombe: verrà catturato dai tedeschi, internato in un campo di prigionia nello Stalag Luft IV a Groß Tychow , in Pomerania occidentale, allora tedesca, ora in Polonia ([2]) col nome di Tychowo ( v. in http://www.americanairmuseum.com/person/26303) e liberato alla fine della guerra, che arriverà un mese dopo. Circa il fatto che su 10 uomini di equipaggio solo uno riuscì a paracadutarsi c’è da dire che se colpito gravemente il B 24 poteva diventare una trappola: l’accesso per l’equipaggio era nella parte posteriore, all’interno c’era una grossa stiva bombe divisa in due scompartimenti che, specie col paracadute indossato, lasciavano un passaggio molto stretto verso la cabina, il che rendeva dificile abbandonare l'aereo se fosse stato necessario lanciarsi.

Più tardi ricorderà così quei terribili momenti: Cupp recalled bouncing around the flight deck like a rubber ball" before he found his parachute and bailed out at about 800 feet” ovvero “ Cupp ha ricordato di "rimbalzare dentro alla carlinga come una palla di gomma" prima di trovare il suo paracadute e buttarsii fuori a circa 800 piedi. (da https://www.seattletimes.com/nation-world/apxremains-of-idaho-wwii-airman-laid-to-rest-decades-later/)

 

Il Cacciatore  e l’arma


Rudolf Radfemacher
( da httpwww.luftwaffe.czrademacher.
html)
I  In  quella missione furono  abbattuti anche altri aerei da altri piloti tedeschi. Probabilmente, cosi' abbiamo letto, a colpire il Red Bow potrebbe essere stato l’ Oblt. Rudolf “Rudi”. Rademacher del III/Jg/, con un ME 262 armato del nuovo razzo aria aria R4M . Rudi fu un vero asso della Luftwaffe, gli sono attribuite, secondo le diverse fonti, almeno 97 vittorie in 500 missioni, tra i quali 11 quadrimotori (.v. http://www.luftwaffe.cz/rademacher.html e http://www.luftwaffe.cz/viermot.html. Questo asso tedesco, dopo aver combattuto sul fronte orientale e sui cieli della Germania, sopravvisse alla guerra per morire in un  incidente di aliante a Lüneburg il 13 giugno 1953 (3).

Interessante l’arma usata per l’abbattimento: il R4M, in pratica il primo razzo aria/aria. Per illustrarne le caratteristiche il modo più semplice è ricopiare l’intera scheda che Wikipedia gli dedica:

 

L'R4M venne sviluppato per risolvere il problema del peso crescente delle armi antibombardiere dispiegate dai caccia della Luftwaffe. La loro progettazione era iniziata con I cannoncini MG151/20 calibro 20 mm, che però richiedevano una media di 20 colpi per abbattere un Boeing B 17 Flying Fortress. I cannoni da 20 mm furono sostituiti (o integrati) con I cannoni MK108 da 30 mm, che potevano abbattere un bombardiere con uno o tre colpi. Tuttavia l'MK 108 era più pesante e la munizione ingombrante rendeva difficile trasportare colpi a sufficienza per due o più "passaggi". Peggio ancora, la bassa velocità alla volata dell'MK 108 significava una gittata corta, costringendo i caccia a entrare nel raggio d'azione delle mitragliatrici avversarie per poter mettere a segno qualche colpo. Il più potente MK103 aveva una velocità alla volata più alta e una gittata maggiore, al prezzo di peso e dimensioni molto più elevati. La soluzione fu rimpiazzare il cannone con un piccolo razzo a propellente solido, montante una testata simile a quella della granata del cannone. Sebbene ogni razzo fosse più pesante della corrispondente granata sparata dal cannone, la mancanza d'un cannone ridusse considerevolmente il peso complessivo. La differenza di peso era così marcata che perfino razzi di maggiori dimensioni sarebbero stati più leggeri dei cannoni che sostituivano, oltretutto con prestazioni superiori. La versione antiaerea dell'R4M usava una testata larga 55 mm caricata con ben 520g di esogeno, garantendo quasi un abbattimento per ogni razzo andato a segno. Ogni R4M pesava 3,2 kg ed era provvisto di abbastanza carburante da poter essere lanciato da 1000 m, oltre il raggio dei cannoni difensivi dei bombardieri. Lo scheletro del razzo consisteva di un semplice tubo di acciaio con alettoni in coda per la stabilizzazione. Una batteria normalmente consisteva di due gruppi di 12 razzi e se tutti i 24 venivano lanciati contemporaneamente potevano coprire un'area tra i 15 e i 30 m a 1000 m di distanza, abbastanza fitta per essere certi di colpire il bersaglio. Gli R4M erano normalmente lanciati in quattro salve di sei missili a intervalli di 0,07 secondi da una distanza di 600 m.”

Un ottimo articolo su questo razzo, molto chiaro nell’illustrare le difficoltà che la caccia alleata incontrava nell’abbattere i robusti bombardieri con le mitragliatrici, si può trovare qui https://wiki.warthunder.com/R4M  e un altro qui http://www.stormbirds.com/warbirds/tech_r4m_rocket.htm. Ovviamente coi "se" non si fa la storia, ma se aereo e arma fossero arrivati prima....(4)


La foto del B 24 oggetto di questo post dimostra bene i drammatici ed esplosivi effetti di un colpo di quest’arma, che ha letteralmente spaccato in due il grosso bombardiere.

 

L'agonia del B 24 "Red  Bow"
( da https://www.americanairmuseum.com/aircraft/15076)

Il ritorno a casa

Nel 1948  una squadra di quella che sarà poi  la MIA Accounting Agency, che si occuopa della ricerca dei militari MIA (Missing in Action) si recò sul luogo dove si era schiantato il “Red Bow”), all’epoca  una trentina di Km. nella Germania est, all’interno quindi della Cortina di ferro. Trovarono un grande cratere riempito di acqua. Ma allora i rapporti tra est e ovest non permisero ricerche. Nel 2006, cambiata la situazione politica, una squadra della POW/Mia Agency è ritornata sul posto coi Metal Detector ritrovando vari frammenti dell’aereo e soprattutto alcuni  frammenti ossei che, sottoposti all’esame del DNA, hanno permesso di attribuirli al mitragliere  Charles Daman e al pilota Robert Mains., E così, dopo  73 anni, i resti di questi due militari hanno fatto ritorno a casa. Daman è stato inumato il 2 dicembre 2018 ai Coeur d'Alene Memorial Gardens (5). 

 L'equipaggio del  Red Bow  è ricordato nel  Netherlands American Cemetey and Memorial  di Limburg (Netherlands) https://it.findagrave.com/memorial/56300781/john-e-la_riviere).

 


Il fotografo

Per concludere questa ricerca c’è ancora un passo: chi scattò quella foto drammatica?

Qui c’è una “storia nella storia”.

Secondo quanto ho letto  il fotografo ha un nome: lt. H. Dorfman ,formally Navigator  8th Air Force, 448th BG”. Perchè formally, cioè  “formalmente?

 Riporto  in traduzione quanto si legge in

https://www.flickr.com/photos/21734563@N04/2113721262/in/album-72157603453115241/

(..) Dorfman era un appassionato fotografo prima e durante la seconda guerra mondiale. Non potendo portare una macchina fotografica in Inghilterra, ha chiesto consiglio a New York dove acquistarne una a Londra. Ha potuto portare un rullino in Inghilterra. Una volta lì è stato in grado di (..) andare in un negozio di fotocamere e chiedere se avevano una fotocamera che si adattasse al film. A quel tempo il tenente Dorfman era il miglior navigatore dell'ottavo (..) si sparse la voce che stava scattando foto durante le missioni di volo. Il colonnello ** è rimasto impressionato dalle fotografie, ma a causa dei regolamenti le macchine fotografiche personali non erano autorizzate in missione, quindi il tenente Dorfman è stato nominato fotografo ufficiale con una macchina fotografica militare. Tuttavia è diventato difficile scattare foto e navigare allo stesso tempo, così è tornato ad essere un navigatore e il Col. ** gli ha permesso ufficiosamente di scattare foto con la sua vecchia macchina (..). ([6]) L’opera di questo fotografo è ricordata anche in quell’interessante libro di  Max Hastings, Armageddon: La battaglia per la Germania 1944-45, Neri Pozzi ed., cap. XI.

Una curiosità: l’uso di una macchina fotografica personale da parte di un militare è ancora attualmente proibita  dall’art. 65 del nostro vigente Codice Penale  Militare di Guerra che così recita: Porto od uso di macchine fotografiche. Chiunque nella zona delle operazioni militari, senza permesso dell'autorità competente, porta od usa macchine fotografiche di qualsiasi specie, è punito con la reclusione militare fino a un anno” (7).

 E così, a questo permesso ufficioso dobbiamo questa drammatica foto (e di conseguenza la mia storia…([8])

 *****

Una discussione su questo episodio si trova qui https://ww2aircraft.net/forum/threads/down-in-flames.35484/page-3

 



[1]https://www.seattletimes.com/nation-world/apxremains-of-idaho-wwii-airman-laid-to-rest-decades-later/. relzione molto interessante.

 [2] ) “La Pomerania nel corso degli ultimi secoli è stata un'importante provincia del Regno di Prussia prima e della Germania imperiale poi; prevalentemente abitata da tedeschi fino al 1945, dopo la sconfitta del Reich nella seconda guerra mondiale la sua parte orientale è stata annessa al nuovo stato polacco”: ciò provocò l’esodo dei suoi abitanti ( una delle tante tragedie dei vinti dimenticate dalla storia dei vincitori) (da https://it.wikipedia.org/wiki/Pomerania#:~:text=La%20Pomerania%20(in%20polacco%3A%20Pomorze,e%20Oder%20fino%20ai%20fiumi).

3) "C'è un po 'di confusione su quale pilota della Luftwaffe abbia ottenuto questo successo, ma i due candidati sono il tenente Rademacher o il tenente Mueller, entrambi del III./Jg7 sebbene a Mueller sia stato attribuito il merito di aver abbattuto "Trouble N Mind" quindi Rademacher è certo di aver a bbattuto il B-24 del tenente Mains poiché solo due bombardieri furono abbattuti in quell'azione quel giorno. C'è anche un resoconto dettagliato dell'intercettazione di Mueller che conferma che 6 membri dell'equipaggio si stanno paracadutando verso la salvezza da "Trouble N Mind". Entrambi i bombardieri furono abbattuti dal razzo R4M". (da https://ww2aircraft.net/forum/threads/down-in-flames.35484/page-3

4)  da  https://it.wikipedia.org/wiki/Messerschmitt_Me_262 Il Me 262 era così veloce che dovettero essere pensate nuove tattiche per attaccare i bombardieri americani. Negli attacchi frontali, la velocità di avvicinamento di circa 830 km/h era così elevata da non poter usare i cannoni da 30 mm a tiro corto in modo efficace. Così fu escogitato un attacco da poppa e da quota superiore. I 262 si avvicinavano da dietro, volando circa 1800 metri più in alto. A una distanza di circa 4800 metri iniziavano una picchiata che li portava attraverso lo schermo dei caccia di scorta con un ridotto rischio di essere intercettati. Quando si trovavano a circa 1600 metri di distanza e 450 metri più in basso, iniziavano una ripida cabrata per smaltire l'eccesso di velocità. Quando poi finalmente tornavano in volo livellato, si trovavano a più o meno 900 metri a poppa, avvicinandosi ai bombardieri a una velocità di circa 160 km/h superiore alla loro, ben piazzati per attaccare”.

  Ovviamente anche il ME 262 aveva le sue criticità, in gran parte dovute ai problemi che incontrava l’industria tedesca negli ultimi tempi della guerra ma anche  alla “novità” del progetto e delle sue componenti. Indicativo al riguardo cosa scrisse un collaudatore circa le modalità del decollo del Me 262:” "I motori venivano messi in moto usando uno starter Riedel, le turbine andavano in moto a 1800 rpm e a quel punto si immetteva carburante C3 per accendere lo Jumo. La leva della manetta veniva avanzata molto lentamente fino a raggiungere 3000 rpm a quel punto potevi passare al J2. Ancora con cautela fino a 6000 rpm e poi a 8000 rpm si poteva spingere un po' di più.[...] Appena si arrivava a 8400 rpm si liberavano i freni e via.". Poi ci fu l’ordine di Hitler di usarne i primi come.. cacciabombardieri.

 [5] ) da Wikipedia B 24.

[7)  (..) Dorfman was an avid photographer before and during the WWII. Not being allowed to bring a camera to England he asked for advice in New York where to purchase one in London. He was able to take a roll of film to England. Once there he was able (..)go to a camera shop and ask if they had a camera that would fit the film. At that time Lt. Dorfman was the top navigator in the 8th and word got out to Col.** he was taking pictures while flying missions. Col. ** was impressed with the photographs but due to regulations personal cameras were not permitted on missions, so Lt. Dorfman was made an official photographer with a military issued camera. However it became difficult to take photos and navigate at the same time, so he returned to being a navigator and Col.** unofficially allowed him to take photos with his old camera (..)

 da https://www.flickr.com/photos/21734563@N04/sets/72157603453115241/detail/. Cliccare su “Mostra altro”).

8)  Sono invece stati aboliti ( nel 2003)  l’art. 76 che proibiva la “Divulgazione di notizie diverse da quelle ufficiali”,  l’art. 80: “Pubblicazione di critiche o di scritti polemici. (Chiunque, durante lo stato di guerra, pubblica critiche o scritti polemici sulle operazioni militari o sull'andamento della guerra, è punito con la reclusione militare da sei mesi a due anni)", l’art. 86 sul “disfattismo militare” ( ossia “ Fatti diretti a indurre alla sospensione o alla cessazione delle ostilità”),  l’art. 87 che invece puniva ..la “denigrazione della guerra” ( anche questo “disfattismo”: abrogato nel 2002). E’ ancora in vigore l’art. 75 che, fra l’altro, punisce con la reclusione militare da 2 a 6 anni la diffusione di notizie concernenti “il numero di feriti, morti  o prigionieri”. (Vedi https://www.difesa.it/Giustizia_Militare/Legislazione/CodicePenaleMilitarediGuerra/Libro_terzo/Pagine/TitoloII.aspx

 

Leonello Oliveri

In Costruzione

Proprietà letteraria Riservata

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