giovedì 1 maggio 2025

Inside the Company- CIA Diary: un ex agente racconta le operazioni segrete della CIA



"The United States seem destined
by providence to plague America
with misery in the name of liberty"
Simon Bolivar
Guayaquil, August 4th 1829



Leonello Oliveri
(in costruzione)
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Tutti, credo,  sappiamo  ( o pensiamo di sapere) cosa sia la CIA, la Central Intelligence
Agency
, la cui missione è “semplice ma fondamentale: sfruttare il potere dell'informazione per garantire la sicurezza del nostro Paese. Siamo la prima linea di difesa della nazione. Realizziamo ciò che altri non possono realizzare e arriviamo dove altri non possono arrivare”.

Ma un conto è aver visto qualche film, un altro è leggere questo libro scritto da un ex agente che dopo aver vissuto e operato nella “Company” in sud America deciderà di rendere nota l'attività, i mezzi e l'operato di questa agenzia: il libro sconvolgerà e metterà a repentaglio la sua vita.

Questa è la storia della carriera di dodici anni di un ufficiale delle operazioni segrete della CIA che si è conclusa all'inizio del 1969”, Philip Agee, un agente che dal 1960 al '69 “combatté la guerra santa contro il comunismo corrompendo politici e giornalisti, falsificando documenti, manipolando cortei e manifestazioni, intercettando telefoni e leggendo la posta di altre persone”(Patrick Breslin © The Washington Post,).

sabato 15 marzo 2025

Propaganda: la manipolazione del consenso in un classico attualissimo



Leonello Oliveri
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Sto leggendo un libro pubblicato la prima volta  nel 1928, quasi 100 anni fa, di
Edward Bernays. Si intitola PROPAGANDA. Della manipolazione dell'opinione pubblica in democrazia.
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa ci faccia un libro che tratta di Propaganda in un blog in cui si parla di guerra: beh, in certe circostanze la propaganda può diventare un'efficace arma di guerra.

Bernays, nato a Vienna nel 1891e morto a 103 anni nel 1995, poi trasferitosi negli USA, fu forse il più grande esperto di “manipolazione” dell'opinione pubblica dei suoi anni.

lunedì 11 novembre 2024

La V2 tedesca: le segretissime (allora) istruzioni per lanciarla

V2 (Aggregat 4): manuale di lancio

Leonello Oliveri
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Penso che molti appassionati di storia conoscano, almeno per sentito dire, le
Vergeltungswaffe, o "arma di rappresaglia" tedesche, più note come V2, anche se il loro vero nome era un anonimo A4 (Aggregat 4). Fra il 1944 e il '45 ne furono costruite circa 4000.

In realtà dal punto di vista militare furono, potremmo dire, un fallimento: a fronte degli altissimi costi di sviluppo (1) e realizzazione (e anche umani: centinaia di prigionieri morirono durante i lavori per la loro realizzazione, molti anche  per i bombardamenti alleati), per scaricare sul nemico 800 kg di esplosivo (diversa la storia se invece di TNT e NH4NO3. avessero portato un ordigno nucleare..) le circa 9000 vittime che avrebbero causato al nemico erano un risultato trascurabile.

Grandissimo fu invece il loro valore diciamo scientifico/tecnologico: furono il primo missile balistico guidato e il primo oggetto artificiale che entrò nello spazio. La loro tecnologia aprirà la strada alla futura esplorazione spaziale.

Fatta questa premessa, veniamo al contenuto del mio post.

venerdì 18 ottobre 2024

GERMANIA ’45: FRATERNIZZARE O NON FRATERNIZZARE?

Leonello Oliveri

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Sto leggendo un libro  dalla collana Army Historical Series edito nel

1975 dal Center of Military History United States Army. Si tratta di The US Army in the occupation of Germany 1944- 1946, di E. F. Ziemke, ex marine poi insegnante all’Università della Georgia.

Il libro, di cui riporto qui diversi brani, illustra la complicata situazione in cui l’esercito US si trovò  quando, a guerra finita, dovette amministrare la Germania, affrontando problematiche  complesse e inattese, a partire dalla decisione di chi e come dovesse amministrare e governare il territorio tedesco, in un difficile e delicato equilibrio tra gli Alleati e con la grande difficoltà nel trovare personale civile tedesco  per riaprire le strutture di governo, le amministrazioni locali, i trasporti, le scuole,   che non fosse considerato compromesso (o troppo compromesso) col nazismo e che avesse superato il Fragebogen della denazificazione

In questo lavoro ci limiteremo a illustrarne solo alcune ( e non le principali), estrapolate dalle oltre 500 pagine del libro.

martedì 25 giugno 2024

When May a Robot Kill? Se l’ intelligenza artificiale decide chi vive e chi muore



"Siamo di fronte ad un’agghiacciante prospettiva
di cosa ci aspetta se gli sviluppi della tecnologia
sorpasseranno rapacemente
le richieste di assunzione di responsabilità"
(Rapporto di Amnesty International 2023-24)

Leonello Oliveri


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AI: sigla fino a ieri sconosciuta destinata però ad entrare nella nostra
vita quotidiana segnandola e cambiandola profondamente: AI sta per
Artificial Intelligence, Intelligenza Artificiale: una nuova rivoluzione i cui effetti potrebbero essere paragonabili  a quelli causati dalla rivoluzione industriale. 
Già si vedono le prime applicazioni, e purtroppo fra queste ci sono quelle in campo militare. Siamo ormai al Grande Fratello di orwelliana memoria, la "AI Cyber War".

martedì 12 marzo 2024

"Operazione Kurt": La missione segreta dell'U 537

 

Leonello Oliveri
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La conoscenza delle situazione del campo di battaglia è estremamente importante nelle guerre.
La "stazione meteorologica automatica"

Oggi con satelliti, costellazione starlink, droni e Poseidon P8 che pendolano sui margini del campo di battaglia si ha una conoscenza totale: “non muove foglia che tu non lo sappia”, si potrebbe dire.

Ma ancora nella II G.M. era meno facile conoscere quanto succedeva (o sarebbe successo) nel campo opposto.

Tra i vari strumenti di indagine necessari uno spazio non indifferente avevano… le previsioni meteorologiche: sapere che tempo avrebbe fatto era molto importante per organizzare le operazioni in un teatro in cui l’Oceano (sopra e sotto il mare) aveva un ruolo importante: lo stesso sbarco in Normandia non avrebbe potuto svolgersi senza conoscere che tempo avrebbe fatto il 6 giugno.

mercoledì 20 dicembre 2023

Nemesis at Potsdam: "Pulizia etnica" in Germania dopo la II Guerra Mondiale

 Leonello Oliveri

Sto leggendo un libro sulla II G. M., o meglio, su alcuni “effetti collaterali” della II G. M.: Nemesis at Potsdam. The Anglo-Americans and the Expulsion of the Germans Background, Execution, Consequences, di Alfred M. De Zayas, ed. Routledge , London 1977.
(Nemesi a Potsdam. Gli angloamericani e l'espulsione dei tedeschi: Contesto, esecuzione, conseguenze). Alfred De Zayas fu Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ginevra, nonché Segretario del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite.

 Il libro racconta, con slancio  partecipato, un periodo non molto noto della storia tedesca, quella che l'autore definisce la Nemesis "which followed upon Adolf Hider's genocidal imperialism" , cioè la "punizione" che colpì il popolo tedesco chiamato a scontare, dopo la guerra, tutte le colpe del nazismo, i campi di concentramento e di sterminio, il lavoro coatto, le deportazioni e le esecuzioni di massa, i  crimini di guerra. 

E la "punizione" fu anche l’espulsione dai territori che occupavano da secoli e che furono sottratti alla Germania dopo la I G M: forse 15 milioni di persone dovettero abbandonare Prussia Orientale, Pomerania, Brandeburgo, Slesia Danzica, Memel (Lituania) e decine di altri piccoli insediamenti in tutta l’Europa orientale. Impossibile stabilire quanti morirono di freddo, fame, stenti, mitragliamenti e deportazioni durante o in seguito alle caotiche fasi di quella che potremmo definire una "pulizia etnica" protrattasi fino al 1949.