giovedì 17 ottobre 2019

Salvate il principe nero: come l’OSS “rapì” J. V. Borghese


In costruzione
Leonello Oliveri
Penso che chi si interessa della storia contemporanea sappia chi fu Junio Valerio Borghese, il Comandante della X Mas,  e conosca  il suo ruolo durante (e dopo) la II G.M.
Forse meno note sono le modalità con le quali lui, comandante della Xa, riuscì a salvare la pelle alla fine della guerra mentre  altri giovani della Xa non riuscirono a sopravvivere a forse non sempre giustificate (ma ovviamente è una mia opinione personale) vendette .
Alla fine della guerra Junio Valerio Borghese fu salvato… dall’ OSS (Office of Strategic Services) il Servizio Segreto americano, antenato della CIA, nella persona del suo capo in Italia, il famoso ((v. biografia qui https://it.wikipedia.org/wiki/James_Angleton) James Angleton
Ecco la storia del suo salvataggio in due documenti dell’epoca.


Il primo è un  report che Angleton, 1st. Lt. , Inf. C.O. della SCIZ Units (controspionaggio USA a Roma) invia il 12 maggio del ’45 al Col. Nichols  del AFHQ (Quartiere Generale delle Forze Alleate), documento conservato negli archivi  OSS (fascicolo Top Secret Nazi War Crimes. Disclosure Act) e declassificato nel 2005. Per meglio capire l’interesse dell’OSS per Borghese potrà essere utile ricordare che Borghese già alla metà di aprile stava svolgendo trattative  (insieme a ufficiali tedeschi) non solo per una resa agli Alleati, ma anche per il dopo.. Così almeno leggiamo in P. Williams, Operazione gladio cap. 1:
On April 13, 1945, Borghese met with General Wolff and Angleton at villa on Garda Lake, where they discussed the possibility of extending their war efforts beyond any peace treaty with the Soviets, redeploying X MAS under the covert direction of the OSS. Borghese was amenable to the terms, especially since his cooperation would save him from an Italian firing squad.che potremmo tradurre pressappoco così: “Il 13 aprile 1945, Borghese incontrò il Generale Wolff e Angleton in una villa sul lago di Garda, dove hanno discusso della possibilità di ampliare la loro sforzi di guerra oltre ogni trattato di pace con i sovietici, ridistribuendo la X MAS sotto la direzione nascosta dell'OSS. Borghese era sensibile al progetto, soprattutto perché la sua collaborazione lo avrebbe salvato da un fuoco italiano”.  Se quanto scrive Williams è corretto anche circa la data della partecipazione di Angleton (1) a tali colloqui, si deve supporre che il capo dell’OSS sia arrivato sul lago di Garda attraverso la Svizzera e certo non attraverso l’Italia ancora in mano tedesca (e RSI).
Circa il gen. Wolff, capo delle SS in  Italia, fu colui che già nel ‘44 aveva preso cauti contatti con gli Alleati per definire una via d’uscita per le truppe tedesche dall’Italia e che nell’aprile del ’45 ne negoziò la resa (Operazione Sunrise)  all’insaputa di Hitler (e degli alleati della RSI: per par condicio dopo l’8 settembre?). (2) 

Il report di Angleton
Angleton, capito che se i partigiani  lo avessero catturato, Borghese  avrebbe fatto una brutta fine, decide di salvarlo: non si trattava ovviamente di bontà, ma di un preciso calcolo: Borghese, e i suoi uomini, sarebbero stati utili in futuro, sia nell’immediato (per frustrare eventuali tentativi tedeschi di sabotaggio delle  strutture portuali e industriali italiane), sia in futuro, contro un altro tipo di “nemici” già paventati e/o previsti. All’inizio di Maggio Angleton è in un albergo a Milano, con lo scopo precipuo di incontrare e salvare Borghese, che pochi giorni prima proprio a Milano aveva "smobilitato" la Xa Mas dopo l'ultimo ammainabandiera.  Ed ecco cosa racconta nel doc. sopra ricordato:
Angleton viene a sapere che una squadra di sei partigiani della brigata Matteotti stavano cercando il “principe nero”. Due partigiani entrano nell’albergo dove si trovava Angleton e “SAIL”: questo era infatti nei documenti OSS il nome di copertura di Borghese.
Ma lasciamo la parola al capo dell’OSS: “ Due membri del gruppo hanno indicato al portiere che stavano cercando qualcuno in un appartamento identico a quello di SAIL. Alla luce del nostro interesse nell'ottenere informazioni sulle nostre operazioni e sulla possibile collocazione di documenti preziosi, è stata presa una rapida decisione di intervenire con questi partigiani rendendo SAIL prigioniero di guerra nel caso in cui dovessero scoprire dove si trovasse. Mentre i due partigiani erano nell'appartamento alla ricerca di SAIL, il sottoscritto ha interrogato gli occupanti della macchina in merito alle loro attività. Era evidente che intendevano esercitare un giudizio sommario e l'esecuzione di tutte le persone da loro prese. Dopo mezz'ora, i due partigiani che erano entrati nell'edificio tornarono in gran fretta, saltarono in macchina e si allontanarono”
Il già citato P. Williams è esplicito al riguardo: “On May 15, 1945, when Borghese was arrested and charged with war crimes, Angleton managed to secure his release into US Army custody. The Black Prince was dressed in an American uniform and transported from Milan to Rome. Angleton needed Borghese and the 10,267 fascists who fought under his command to help establish the stay-behind units that would ward off any Soviet aggression” che potremmo tradurre un po’ liberamente “Il 15 maggio 1945, quando Borghese fu arrestato e accusato di crimini di guerra, Angleton riuscì a garantire il suo rilascio sotto la custodia dell'esercito americano. Il Principe Nero fu rivestito con un'uniforme americana e trasportato da Milano a Roma. Angleton aveva bisogno di Borghese e dei 10.267 (!) fascisti che combatterono sotto il suo comando per aiutare a formare delle unità in stay-behind (potremmo tradurre “dormienti”) per far fronte ad eventuali aggressioni sovietiche”.
Il report di Angleton

Il documento di Angleton così prosegue: “ After waiting several hours, the undersigned  went to SAIL and brought him immediately to Rome for detailed interrogation. . It is felt that because of SAIL’s aid to our agents, we should prolong his internment in order to enable him to have a fair trial until partisan excitement has calmed down, and in order to extract from him valuable political and counter-intelligence information which he has acquired since the armistice of September 8. Had SAIL been kept in custody at Milan, there is little doubt but that the uncontrollable partisans would have attempted to take him into their custody by force of arms” (“Dopo aver atteso diverse ore, il sottoscritto si recò da SAIL e lo portò immediatamente a Roma per un interrogatorio dettagliato. Si ritiene che, grazie all'aiuto di SAIL ai nostri agenti, dovremmo prolungare il suo internamento al fine di consentirgli di avere un processo equo fino a quando l'eccitazione partigiana si sarà calmata e al fine di estrarre da lui le preziose informazioni politiche e di controspionaggio che ha acquisito dall'armistizio dell'8 settembre. Se SAIL fosse stato trattenuto in custodia a Milano , non vi è dubbio che gli incontrollabili partigiani avrebbero tentato di prenderlo in custodia con la forza delle armi”. E dopo averlo “preso in custodia”, non ci vuole troppa fantasia ad immaginarne la sorte...(3)

Angleton tornerà sull’argomento del “salvataggio”
Milano Piazzale Fiume, 26 aprile: Borghese
ordina  lo scioglimento della Xa
di Borghese diversi anni più tardi, quando nel febbraio del ‘76 rilascerà sul fatto un’intervista al settimanale italiano Epoca.
Anche il testo di questa intervista si trova nei documenti d dell’OSS.
Eccone, in traduzione,  le parti principali. Il giornalista ricorda a Angleton, intervistato nella sua casa in Virginia, l’uscita in Italia di un libro  (“Gli americani in Italia”, di R. Faenza e M. Fini), nel quale gli si imputava di aver “rapito“ (kidnapped) Borghese e di averlo poi protetto.
Le risposte dell’ex capo dell’OSS sono illuminanti: “Chiunque conosca come me l’Italia e veda ora la situazione, sa che l’Italia è stata uno degli obiettivi primari dei sovietici (..)
La storia del “rapimento” di Borghese è vera, ma i motivi sono diversi (..) L’OSS venne a sapere che i tedeschi stavano preparando un piano che prevedeva una resistenza ad oltranza in Austria e la politica della “terra bruciata” in Italia con la distruzione di porti, fabbriche, (..) con l’obiettivo di creare una “situazione rivoluzionaria” che avrebbe potuto produrre uno scontro tra i sovietici e gli Alleati (..) Decidemmo di fare il possibile per bloccare questo piano e di servirci per ciò del principe Borghese. Per contattarlo gli inviammo il comandante Marceglia”.
L'intervista di Angleton

 Si allude qui alla famosa “Missione Marceglia”, su cui ritorneremo. Marceglia era quell’operatore dei “siluri a lenta corsa” della Xa Mas che il  18 e il 19 dicembre 1941  erano penetrati nel porto di Alessandria affondando due corazzate inglesi) (..) Marceglia gli comunicò il nostro messaggio: se accettava di cooperare con gli Alleati e usare i suoi reparti per impedire ai tedeschi di distruggere i porti, lo avremmo sottratto ai partigiani che intendevano fucilarlo (..) I principe accettò. (..) Borghese mantenne gli impegni, tant’è vero che furono i suoi uomini a fornirci le piante dei campi minati del porto di LivornoToccava ora a me adempiere alla mia parte del contratto (..) Mentre la guerra stava per finire mi recai in segreto a Milano (..)e presi alloggio in una villa. Quando Borghese arrivò alla mia casa lo nascosi in una stanza al piano superiore (..) Ricevetti poi la visita di un mio collega britannico (collega? Probabilmente uno dei SOE, Special Operations Executive, il corrispettivo inglese dell’OSS: fra le due organizzazioni non sempre i rapporti furono idilliaci) reduce dai negoziati di armistizio con il gen. Vietinghoft ( il gen. Vietinghoft dal marzo del ’45 fu il comandante supremo delle truppe tedesche in Italia. A guerra finita, nel’47, dopo due anni di prigionia in un campo inglese per prigionieri di alto rango, fu scarcerato. Morì nel 1952) (..) Il mio ospite mi disse che aveva chiesto ai tedeschi di consegnarli due soli fascist ringleaders (caporioni fascisti): Borghese e il col. Di Leo, capo del RSI’s Defense Information Service (Servizio Informazioni Difesa dell’RSI). La sua intenzione era di interrogarli e di consegnarli ai partigiani  for immediate execution. Loro sono esperti, disse, inutile  imbarcarsi in processi  che non avranno mai fine ( "They are experts," he said. "It's useless to get involved with things that never end." ). Abbiamo qui un ottimo esempio del pragmatismo (o cinismo) inglese: cavare tutto l’utile possibile da una persona e poi disinteressarsi della sua sorte. E lasciare che i partigiani sbrigassero le loro vendette.
Ma Angleton non ci sta: “It was during that dinner when I realized that if I were to keep my word of honor to the prince I would have to take him to the South immediately, into the jurisdiction of the supreme allied command at Caserta”: nel corso del pranzo capii che se volevo mantenere la mia parola d’onore  col Principe dovevo portarlo a Sud, nella giurisdizione del Comando Alleato di Caserta. Perciò il mattino dopo  facemmo indossare a Borghese un’uniforme americana, lo mettemmo su una jeep e dopo una sosta a Firenze per permettergli di vedere la sua famiglia lo portammo a Roma dove prima fu interrogato dai nostri servizi d’informazione ( e il fascicolo che l’OSS dedica a Borghese contiene  verbali del suo interrogatorio) e poi lo consegnammo per un regolare processo (..)”all’Ammiraglio De Courten: e possiamo immaginare l’entusiasmo di Borghese, comandante della Xa, il cui inno ricordava le “Navi d'Italia che ci foste tolte non in battaglia ma col tradimento, considerato che proprio De Courten, già Ammiraglio di Divisione nella IIa G. M., ebbe un ruolo importante proprio nella consegna della flotta italiana agli inglesi  l’8 settembre. Nel ’45 De Courten era Capo di Stato Maggiore della Marina nel Governo Badoglio nel Sud e successivamente Ministro della Marina nei governi successivi) (4).
Chi volesse conoscere le vicende del processo a Borghese v.
Nel 1949 Borghese tornò libero cittadino.
Il resto è cronaca (o storia) recente.
Operatori del "siluri a lenta corsa" della Xa: le loro missioni a Gibilterra, Malta e
Alessandria entrarono nella storia

NOTE
(1) Come riferimento Williams usa, in nota 17,  il testo di Jack Green and Alessandro Massignani, The Black Prince and the Sea Devils: The Story of Valerio Borghese and the Elite Units of the Decima MAS (Cambridge, MA: De Capo Press, 2004), p. 181. Purtroppo non sono riuscito a trovartlo.
 Per quanto concerne i contatti  tra Angleton e Borghese, troviamo sempre in Williams (cap. 1) un'annotazione interessante: "(..) Anche il padre di Angleton, Hugh, ha servito l'OSS. Prima della guerra,  Hugh era stato  il presidente della Camera di Commercio americana in Italia e il proprietario della filiale di Milano della National Cash Register Company. L'anziano Angleton (..) aveva sviluppato contatti estesi in tutta Italia che sono stati di grande utilità per suo figlio. Uno di questi  era il principe Junio Valerio Borghese, un membro delll’aristocrazia nera cattolica (..) ”

2) Wolff alla fine delle guerra non fu incriminato a Norimberga  grazie all’interessamento di Dulles, Direttore dell' OSS in Europa. Fu imprigionato fino al ’49. Nel ’62 fu  nuovamente processato, condannato a 15 anni ma ne scontò solo sei. Restò in Germania (ovest) dove morì nel 1984. Dimostrazione che.. spesso a volare sono solo gli stracci.
Circa i contatti in Svizzera, sui quali sono stati desecretati nel 2005 centinaia di documenti dell’ OSS, in essi fu, tra le altre cose, "pianificato" l’utilizzo della Xa Mas per il dopo (v. per es. EIR Investigation, Italy’s Black Prince: Terror War Against the Nation-State, by Allen Douglas) p. 55: “Wolff and Dulles plotted the Anglo American redeployment of fascist operatives After the war among them Borghese. Indeed Wolff declared, “Where thwe person of Borghese and his Xmas is concerned. I have spoken several times with a represwentative of mr. Dulles “ovvero " Wolff e Dulles pianificarono la ridistribuzione anglo-americana di agenti fascisti dopo la guerra tra loro Borghese. In effetti Wolff dichiarò: “Per quanto riguarda la persona di Borghese e la sua Xa Mas ho parlato più volte con un rappresentante di mr. Dulles”.
Circa A. Dulles, illuminante la sua biografia che può essere letta qui 

3) Jack Greene e Alessandro Massignani, Il principe nero, Junio Valerio Borghese e la X MAS, Oscar Mondadori, 2008, pag. 199/200 raccontano così la "cattura" o "salvataggio" di Borghese: "L'8 maggio si presentò in casa il capitano dei carabinieri Giuseppe Polosa, dicendo che Carlo Resio e l'agente dell'Oss James Jesus Angleton erano a Milano e cercavano Borghese per dargli un messaggio dell'ammiraglio De Courten. L'incontro ebbe luogo il 9 maggio. Resio e Angleton informarono il principe che De Courten lo voleva a Roma per parlargli, ma questi, non del tutto convinto da quel messaggio che gli era stato riferito solo oralmente, rispose che si sarebbe riservato di decidere." Il principe decise di partire con i due e giunse a Roma il giorno successivo....Borghese fu portato in un appartamento in via Archimede e arrestato il 19 maggio dagli americani” (citazione da https://it.wikipedia.org/wiki/James_Angleton).
In modo ancora leggermente diverso la vicenda è raccontata in  http://www.italia-rsi.it/farsixa/decimaveneziagiulia.htm: dopo lo scioglimento della Xa "Borghese trascorse due settimane in un appartamento di Viale Beatrice d’Este a Milano, tenuto in custodia dal tenente della polizia partigiana **. Il 9 maggio vennero a trovarlo il maggiore James Angleton dell’OSS e il capitano di fregata Carlo Resio del Servizio Informazioni Segrete della Marina. L’11 maggio quest’ultimi lo condussero con una jeep a Roma. Nelle sue memorie Borghese scrive che i due gli riferirono un messaggio verbale di De Courten che chiedeva di parlargli con urgenza "di alcune situazioni provocate dalla cessazione delle ostilità, sulle quali riteneva utile conoscere il mio parere". Per vincere le sue perplessità gli comunicarono che i partigiani erano in procinto di catturarlo. Ma una volta giunto a Roma non riuscì ad avere alcun contatto con De Courten .
Diversa è la versione dei fatti dell’ammiraglio De Courten, nella quale sembra quasi che egli tenga a precisare che ignorava perfino la presenza di Borghese a Roma. Afferma infatti che una sera di fine aprile - ma 1’11 maggio Borghese era ancora a Milano - Angleton e Resio lo informarono che sotto casa, in un’automobile, c’era il comandante Borghese:
Essi mi chiesero disposizioni circa la sorte del Borghese. Consigliai loro la soluzione più opportuna per evitare che il caso fosse sottoposto a immediate sanzioni, le quali, nell’atmosfera ardente e sovreccitata di quei giorni, non avrebbero potuto essere che di carattere estremamente grave, e per mettere Borghese in condizioni di essere giudicato in tempi di maggiore serenità e obiettività. E così infatti è avvenuto".
Borghese consegnerà poi alle Autorità alleate le mappe delle mine poste nel porto di Livorno, che sarà poi sminato anche da un "uomo rana" inglese diventsato in seguito famoso, quel Lionel Crabb che nel 1956 scomparira "misteriosamente" mentre stava facendo un'immersione sotto la carena di una nve da guerra russa in visita nel porto di Londra  

4) E' interessante riportare quanto scritto dal già citato P. Williams, Operazione gladio, cap. 1 a proposito delle intenzioni di Angleton (ma meglio dell'OSS e poi della CIA) circa l'"utilizzo" di Borghese: " For a while, Angleton and other OSS officials, including Donovan, toyed with the idea of making Borghese the new king of Italy. But soon they came to their senses and realized that the X MAS commander would be of greater use as the leader of a shadow government, with a secret army that could manipulate Italian affairs throughout the coming decades. To create this government, the US State Department issued a mandate by which the “operational resources” of the Italian police, the Italian military intelligence, and the Italian secret service were placed at the disposal of Angleton and the SCI. 
Under Borghese, the Gladio forces in Italy were divided into forty main groups: ten specialized in sabotage; six each in espionage, propaganda, and escape tactics; and twelve in guerrilla activities. A special training camp for members of the stay-behind units was set up in Sardinia, off Italy’s western coast. The camp, thanks to the efforts of Gehlen and Wolff, was soon swarming with new gladiators from Germany, France, and Austria. By 1946, when the OSS morphed into the Central Intelligence Group (the precursor of the CIA), hundreds of Gladio units were in place throughout WesternEurope".
Ovvero:
"Per un po’, Angleton e altri funzionari dell'OSS, tra cui Donovan, hanno giocato con l'idea di fare di Borghese il nuovo re d'Italia. Ma presto tornarono in sé e si resero conto che sarebbe stato più utile usare il comandante della X MAS come capo di un governo ombra, con un esercito segreto che potrebbe manipolare gli affari italiani nei prossimi decenni. Per creare questo governo, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha emesso un mandato con il quale le "Risorse operative" della polizia italiana, l'intelligence militare italiana, e il servizio segreto italiano furono messi a disposizione di Angleton e SCI (Special Counterintelligence Units Unità di controspionaggio statunitense).
Sotto Borghese, le forze del Gladio in Italia furono divise in quaranta principali gruppi: dieci specializzati nel sabotaggio; sei in spionaggio, sei in propaganda e sei in tattiche di fuga; e dodici  nelle attività di guerriglia. Un campo di addestramento speciale per i membri delle unità “dormienti” fu istituito in Sardegna, al largo della costa occidentale dell’Italia.
Il campo, grazie all'impegno di Gehlen (
Reinhard Gehlen, già generale della Wehrmacht, alla fine della guerra fu “assunto “ dall’US Army -G-2 Intelligence- per fondare e dirigere una rete di spionaggio contro l’Unione Sovietica: uno degli ex nazisti passati nel servizio segreto statunitense con l'operazione Paperclip) e Wolff , fu presto brulicante di nuovi gladiatori provenienti da Germania, Francia e Austria.
Nel 1946, quando l'OSS si trasformò nel Central Intelligence Group (il precursore della CIA), centinaia di unità Gladio erano in atto in tutta l’Europa occidentale
".
Così almeno scrive P. Williams e così lo riportiamo.
E poi il libro continua allargandosi ad anni più recenti..
Per quanto concrne Angleton un'interessante biografia è, per  es., qui 










                                                                                                                                     Leonello Oliveri
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