V2 (Aggregat 4): manuale di lancio
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Questo blog è dedicato a storie di navi, aerei, cannoni e - ovviamente- a vicende di uomini gettati nella fornace della guerra . Autore L. Oliveri. (Proprietà letteraria riservata. Riproduzione vietata. Per contatti: infoperblog@libero.it) Dello stesso autore v. http://lestreghedispigno.blogspot.com/ https://leonelloblog.blogspot.com/
Sto leggendo un libro dalla collana Army Historical Series edito nel
Il libro, di cui riporto qui diversi brani, illustra la complicata situazione in cui l’esercito US si trovò quando, a guerra finita, dovette amministrare la Germania, affrontando problematiche complesse e inattese, a partire dalla decisione di chi e come dovesse amministrare e governare il territorio tedesco, in un difficile e delicato equilibrio tra gli Alleati e con la grande difficoltà nel trovare personale civile tedesco per riaprire le strutture di governo, le amministrazioni locali, i trasporti, le scuole, che non fosse considerato compromesso (o troppo compromesso) col nazismo e che avesse superato il Fragebogen della denazificazione
In questo lavoro ci limiteremo a illustrarne solo alcune ( e non le principali), estrapolate dalle oltre 500 pagine del libro.
Leonello Oliveri
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La "stazione meteorologica automatica" |
Leonello Oliveri
Il libro racconta, con slancio partecipato, un periodo non molto noto della storia tedesca, quella che l'autore definisce la Nemesis "which followed upon Adolf Hider's genocidal imperialism" , cioè la "punizione" che colpì il popolo tedesco chiamato a scontare, dopo la guerra, tutte le colpe del nazismo, i campi di concentramento e di sterminio, il lavoro coatto, le deportazioni e le esecuzioni di massa, i crimini di guerra.
E la "punizione" fu anche l’espulsione dai territori che occupavano da secoli e che furono sottratti alla Germania dopo la I G M: forse 15 milioni di persone dovettero abbandonare Prussia Orientale, Pomerania, Brandeburgo, Slesia Danzica, Memel (Lituania) e decine di altri piccoli insediamenti in tutta l’Europa orientale. Impossibile stabilire quanti morirono di freddo, fame, stenti, mitragliamenti e deportazioni durante o in seguito alle caotiche fasi di quella che potremmo definire una "pulizia etnica" protrattasi fino al 1949.