V2 (Aggregat 4): manuale di lancio
Leonello Oliveri
Proprietà letteraria riservataRiproduzione vietata
Penso che molti appassionati di storia conoscano, almeno per sentito dire, leVergeltungswaffe, o "arma di rappresaglia" tedesche, più note come V2, anche se il loro vero nome era un anonimo A4 (Aggregat 4). Fra il 1944 e il '45 ne furono costruite circa 4000.
In realtà dal punto di vista militare furono, potremmo dire, un fallimento: a fronte degli altissimi costi di sviluppo (1) e realizzazione (e anche umani: centinaia di prigionieri morirono durante i lavori per la loro realizzazione, molti anche per i bombardamenti alleati), per scaricare sul nemico 800 kg di esplosivo (diversa la storia se invece di TNT e NH4NO3. avessero portato un ordigno nucleare..) le circa 9000 vittime che avrebbero causato al nemico erano un risultato trascurabile.
Grandissimo fu invece il loro valore diciamo scientifico/tecnologico: furono il primo missile balistico guidato e il primo oggetto artificiale che entrò nello spazio. La loro tecnologia aprirà la strada alla futura esplorazione spaziale.
Fatta questa premessa, veniamo al contenuto del mio post.
Ho recentemente recuperato in internet (cosa non si trova in rete..) un interessantissimo
manuale tedesco dedicato al Triebwerksmann, un astruso termine tedesco che potremmo tradurre come “ingegnere dei meccanismi di guida” dell’A4: in parole povere colui che doveva soprintendere alle complicatissime -almeno per me- e dettagliatissime operazioni per scaricare il missile dal suo trasporto, piazzarlo perfettamente verticale, orientarlo sul bersaglio, testare tutti i sistemi, rifornirlo e poi… via.
La copertina del manuale |
Il manuale, stampato a quanto ho letto solo in 150 esemplari e, ovviamente, allora segretissimo, ha una veste editoriale veramente inusuale: a fianco di 167 pagine densissime di disegni, grafici, istruzioni ultra dettagliate, ci sono, per spiegare e esemplificare alcune procedure del lancio simpatici disegnini di allegri soldatini o disinvolte ragazze .
Ma ovviamente il manuale è ben altro: centinaia (migliaia: mette male contarle) di istruzioni
per preparare quelle che per me sono le minuziosissime fasi di preparazione, controllo, test, caricamento e lancio del missile: ovviamente ho capito ben poco, ma per avere un’idea pensate ai filmati della sala lancio della Nasa durante le missioni spaziali. Solo che qui si era in guerra, all’ aperto, senza computer, senza strumenti digitali ma solo analogici, più levette che tasti, per controllare se una valvola si apriva bisognava.. appoggiare l'orecchio per sentirne
il rumore, per orientare l'antenna.. un cordino con nodi. E sempre con un orecchio teso a captare il rombo di bombardieri alleati in avvicinamento: il tutto che, se non fosse finalizzato a lanciare ordigni di morte, rappresenta certamente ( almeno per me incompetente in materia) una meraviglia tecnologica che aprì la strada all’esplorazione spaziale.
per preparare quelle che per me sono le minuziosissime fasi di preparazione, controllo, test, caricamento e lancio del missile: ovviamente ho capito ben poco, ma per avere un’idea pensate ai filmati della sala lancio della Nasa durante le missioni spaziali. Solo che qui si era in guerra, all’ aperto, senza computer, senza strumenti digitali ma solo analogici, più levette che tasti, per controllare se una valvola si apriva bisognava.. appoggiare l'orecchio per sentirne
il rumore, per orientare l'antenna.. un cordino con nodi. E sempre con un orecchio teso a captare il rombo di bombardieri alleati in avvicinamento: il tutto che, se non fosse finalizzato a lanciare ordigni di morte, rappresenta certamente ( almeno per me incompetente in materia) una meraviglia tecnologica che aprì la strada all’esplorazione spaziale.
All’inizio una velocissima presentazione: il missile è “Lungo 14 metri, pesa 12,5 t e raggiunge una gittata di 300 km. La velocità quando colpisce la superficie è di 800 m. al secondo. L'A4 vola anche più velocemente della velocità del suono. Non lo senti arrivare; senti solo un'esplosione gigantesca, ma poi è troppo tardi. La velocità massima dell'A4 viene raggiunta 1‘ dopo il lancio. La velocità è doppia rispetto a quando colpisce il bersaglio, circa 1500 m. al secondo, ovvero circa 5400 km orari, ovvero circa 8 volte più veloce dell'aereo più veloce”.
Spaccato della V2 da https://en.wikipedia.org/wiki/V-2_rocket |
particolare della coda della V2 con le superfici mobili nei timoni di coda |
Il manuale procede con una breve avvertenza al responsabile del lancio: “Passano solo 5 minuti tra il lancio e il raggiungimento del bersaglio. Ma nei 5 minuti tutto deve funzionare. Tutte le parti dell'A4 devono essere controllate e verificate prima del lancio, affinché il colpo colpisca il bersaglio. Un solo piccolo problema potrebbe essere la ragione di un fallimento”. E i problemi erano il perfetto funzionamento delle centinaia di elementi, strumenti, sistemi che dovevano essere testati prima del lancio
Poi qualche spiegazione tecnica:
Il missile era lanciato dalla spinta del gas della combustione,
curiosa immagine usata per spiegare il principio della reazione ad una spinta |
formati bruciando due liquidi (carburante più ossidante) chiamati sostanza A ( A Stoff: ossigeno liquido – 183°, 4900 kg.: il manuale avverte “ E’ molto fredda, -183 gradi e infiammabile. Devi stare molto attento nel maneggiarlo, altrimenti subirai ustioni da congelamento. Indossare almeno guanti di amianto) e sostanza B (B stoff, alcool etilico, prodotto dalla distillazione delle patate miscelato con acqua, 3800 kg.: “è il carburante che brucia. È esplosivo e velenoso” . L'acqua riduceva la temperatura della fiamma, agiva come refrigerante trasformandosi in vapore e aumentava la spinta, tendeva a produrre una combustione più fluida e riduceva lo stress termico .Per riempire l'A4 erano necessari più di 8000 litri di entrambe le sostanze. Ma per spingere i propellenti nella camera di combustione occorreva l’azione di due pompe rotative, a loro volta alimentate dal vapore prodotto dalla reazione fra perossido di Idrogeno (T Stoff: “agisce sulla pelle come un acido e infiamma gli indumenti. Indossare indumenti protettivi) e permanganato di sodio (Z stoff), che generavano una pressione di 32 atm.. Ultima componente, la P Stoff, acqua o azoto in bombole a 200 atm.
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La spinta del propellente durava circa un minuto, dopo di che “l'A-4 volerà come un normale proiettile uscito dalla canna del fucile”: per regolarne la gittata l’alimentazione veniva interrotta o con un segnale radio emesso da terra o con un dispositivo ad impulso installato nel missile, il cui trasmettitore era posizionato a circa 10-16 km, dietro il sito di lancio per evitarne la triangolazione da parte del nemico .
La traiettoria del missile veniva impostata orientando con assoluta precisione la “pinna”. N. 1 (una delle 4 alette della coda del missile ) in direzione del bersaglio: e allineare una linea di neppure un metro sull’esatta direzione di un bersaglio (non visibile) a centinaia di km. di distanza richiedeva ovviamente calcoli molto esatti.
Ecco quindi la necessità di una precisissima collocazione dell’ A4,, descritta con molti particolari nel manuale
Apriamo il manuale
Il manuale, stampato in soli 150 esemplari, si apre con un'esortazione vagamente minacciosa: "Tutto ciò che riguarda l'A4 è top secret, ricordalo! Chi ne parla commette tradimento, fa male a te e allo Stato (..) Stai lontano dalle discussioni, allora ritirati completamente, altrimenti potresti perdere la testa! ti metti solo nei guai!"
Silenzio! |
Prima operazione (una volta raggiunto il sito di lancio, che poteva essere una radura in
mezzo ai boschi (e alcune pagine sono riservate alle cautele da osservarsi durante il trasporto, compreso la velocità da mantenere e il raggio di curvatura delle sterzate) posizionare il missile in posizione assolutamente verticale: e qui le istruzioni sono veramente minuziose
mezzo ai boschi (e alcune pagine sono riservate alle cautele da osservarsi durante il trasporto, compreso la velocità da mantenere e il raggio di curvatura delle sterzate) posizionare il missile in posizione assolutamente verticale: e qui le istruzioni sono veramente minuziose
"mettere il missile in posizione assolutamente verticale" chi dice che i tedeschi non avevano il senso dell'umorismo |
tramite due collimatori sistemanti ad angolo,
poi il missile doveva essere ruotato in modo che l'aletta di coda n. 1 puntasse esattamente verso il bersaglio, posto a centinaia di km. dal sito di lancio .
Alle complesse manovre per il perfetto puntamento del missile (ricerca dell'azimut del bersaglio), sono riservate nel manuale diverse pagine, dense di istruzioni dettagliate.
qui giace Saverol Willybold. È . Prima ha bevuto un piccolo bicchiere di sostanza B . |
Puntato il razzo, e siamo a pag. 40 del manuale, iniziano le minuziose pericolose operazioni di caricamento dei combustibili, ricordate da un'allusivo disegnino :"Metti un secchio d'acqua a parte. Fai attenzione: le linee potrebbero contenere residui di fluido rimasti In caso contrario, non sarai in grado di aiutare nel caso in cui le sostanze T e C venissero in contatto" : decine di passaggi da compiersi in sequenza, bulloni da togliere, valvole da aprire e chiudere, collegamenti da effettuare, pressioni e livelli da controllare, prove di tutti i
sistemi, con istruzioni apparentemente curiose accompagnate da vignette che uno non si aspetterebbe nel manuale di lancio di un missile; “Un medico controlla il battito cardiaco di un essere umano usando il suo orecchio. Controllate a orecchio il funzionamento delle valvole nell'unità di propulsione": ma siamo davvero ai primordi della tecnologia astronautica/missilistica
Alcuni comandi per il caricamento |
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Il rifornimento dei diversi carburanti veniva effettuato attraverso diversi portelli da aprire in sequenza
Dopo il carico, una serie di operazioni per preparare il meccanismo di accensione dei carburanti, poi la taratura dei due giroscopi: l'A-4 ha 8 timoni, 4 dei quali si trovano in coda (le alette, attivate dal flusso d'aria), 4, realizzati in grafite e montati sotto l'unità di combustione, attivati dal getto dei gas . A mantenere il missile nella rotta prestabilita sono due giroscopi: giroscopio di beccheggio (Der Horizont ) e giroscopio di rollio (der Vertikant): occorrono tre minuti per calibrarli prima del lancio (2).
Poi deve essere testato il funzionamento delle 4 alette di coda, degli ugelli, controllati e testati e tutti i collegamenti elettrici etc. etc prima del lancio.
Quindi le complesse operazioni per calibrare e testare il sistema che invierà i segnali radio al missile, sincronizzandoli col trasmettitore nel veicolo di controllo poi collegare i numerosi cavi di controllo ai vari veicoli che formano il “convoglio di lancio”, poi posizionare l'antenna (qui servono i cordini ricordati all'inizio), quindi testare i collegamenti
Poi il manuale continua con un fiume di concise istruzioni e pannelli da esaminare e calibrare, antenne da sistemare (in particolare quella che trasmetterà il segnale radio per interrompere la combustione del carburante e quindi regolare la gittata, segnale trasmesso su una gruppo di frequenze sempre cambiate con la massima velocità per evitare intercettazioni e contromisure elettroniche da parte del nemico.
Potremmo andare avanti ancora e seguire il manuale fino alla tabella riassuntiva di tutte le operazioni di lancio e fino all'ultima delle 170 pagine: ma sarebbe un lavoro tedioso e in fondo inutile.
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La lettura (approssimativa) di questo manuale mi ha provocato due stati d'animo contrastanti: la prima di tristezza, non dimenticando che siamo di fronte ad uno strumento di morte.
La seconda, al contrario, di ammirazione: con questo missile i tedeschi si sono inoltrati e hanno aperto un territorio nuovo e mai percorso prima di allora, realizzando ciò che permetterà poi l'esplorazione dello spazio (e i missili balistici). Per far questo hanno dovuto inventare strumenti, materiali, procedure, .
Il tutto non in un asettico centro di controllo della NASA, zeppo di mega calcolatori, ma sotto i bombardamenti .
E così, leggendolo, mi sono tornati alla memoria alcuni versi del poeta latino Tibullo:
Quis fuit, horrendos primus qui protulit enses?
Quam ferus et vere ferreus ille fuit!
Tum caedes hominum generi, tum proelia nata,
Tum brevior dirae mortis aperta via est.
An nihil ille miser meruit, nos ad mala nostra
Vertimus, in saevas quod dedit ille feras (3)
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1) Il costo di produzione di una V-2 era comparabile a quello di un bombardiere (che però portava un maggior carico bellico e... non era usa e getta) e certamente non giustificato dal limitato carico (meno di una tonnellata) di alto esplosivo.
Gli studi per la realizzazione della V2 (Aggregat 4) risalgono a ben prima della guerra: il primo (Aggregat 2) è del 1934, nel '37 fu la volta del Aggregat 3, il 4 (la V2) arrivò invece nel '42 , con i primi lanci militari nel '44. Nel 1940 si iniziarono gli studi per l'Aggregat 10 che avrebbe dovuto essere alto 41 metri, pesante 86 tonn. e con una gittata di 5mila Km. Poi avrebbe dovuto arrivare l'Aggregat 11, a tre stadi, capace, secondo i progetti, di lanciare un satellite artificiale da 500 kg. Ma nel '45 la guerra finì. Gli studi, e i lanci, sarebbero proseguiti, con gli stessi uomini, negli USA.
2) L'A4
fu uno dei primi missili ad essere dotato di un sistema di
navigazione inerziale molto avanzato per l'epoca che utilizzava due
giroscopi per mantenere automaticamente la rotta impostata: Un
computer elettronico/analogico, chiamato “dispositivo di
miscelazione” per depistare eventuali spionaggi, ( v.
https://de.wikipedia.org/wiki/Analogrechner
) valutava le deviazioni negli assi trasversale e laterale registrate
dai giroscopi e controllava i servomotori
della timoni a getto e ad
aria per correggere la rotta Per ottenere una migliore precisione di
mira, su diversi razzi di prova è stato testato anche il controllo
radio, ma questo non è stato utilizzato in seguito a causa di
possibili interferenze da parte del nemico. Il
timer impostato al momento del lancio assicurava che l'angolo di
inclinazione della piattaforma giroscopica venisse modificato dopo
quattro secondi di combustione in modo che il razzo passasse dalla
traiettoria verticale a quella inclinata. Un dispositivo di
integrazione, che calcolava la velocità attuale in base
all'accelerazione sommata, spegneva il motore alla velocità corretta
per controllare l'autonomia. A tale scopo su tale dispositivo veniva
impostato un valore che poteva essere prelevato da un tabellone. (https://de.wikipedia.org/wiki/Aggregat_4)
un giroscopio (da https://de.wikipedia.org/wiki/Aggregat_4) |
3) "Chi fu colui che per primo produsse le spade? Fu veramente feroce. Da allora le stragi, le guerre. Allora fu aperta una via più veloce per la morte. Ma lui non ebbe nessuna colpa: noi abbiamo rivolto a nostro danno ciò che lui ci diede per difenderci dalle belve"
Leonello Oliveri
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